di Soana Tortora (Solidarius Italia)
Il Laboratorio Nazionale di Nuova Economia ha due anni e mezzo.E’ nato a maggio del 2012 a Terra Futura per iniziativa di Banca Etica e a partire dall’esperienza di un convegno sull’economia civile, svolto a gennaio dello stesso anno ad Avola, in Sicilia, nel quale era stato rilanciato proprio questo tema anche in vista dell’approssimarsi del tricentenario della nascita di Antonio Genovesi.
Da lì è iniziato un percorso di ricerca condotto su tutto il territorio italiano, da un gruppo di lavoro composto – oltre che, naturalmente, da Banca Etica e dalla sua Fondazione Culturale – da[1]esponenti dell’associazionismo di promozione sociale, del movimento cooperativo e della cooperazione sociale, da reti ed imprese dell’economia sociale e solidale.
Il nostro percorso è partito da Sud e ha toccato 5 tappe: Lamezia Terme e il “distretto” di Soveria Mannelli; Roma; Verona; Torino; Perugia. L’obiettivo era quello di “incontrare, mescolare, intrecciare […] casi ed esperienze di “nuova” economia, prassi di esercizio di unavirtù economica: la capacità di fare sintesi tra gli interessi del singolo attore equelli della comunità con cui interagisce”[2].
Ma il percorso del Laboratorio Nazionale ha toccato altre tappe di pensieri e teorie differenti che, nella prassi ma anche nell’accademia, hanno via via acquisito denominazioni e definizioni differenti. “Numerosi sono i termini usati per cercare di connotare questo movimento articolato: bene comune, economia civile, comunione, economia del noi, no- profit, sociale, solidale… Sono definizioni che raccontano la ricchezza dei diversi percorsi che sono andati attivandosi nei nostri territori, nelle nostre comunità locali”[3].
L’obiettivo non era (e non è) l’omologazione, la cancellazione di storie, identità e riferimenti teorici e culturali ma “tracciare un filo rosso di valori che possa dare una lettura qualitativa unitaria” di queste ed altre esperienze […]” convinti come siamo che è questa l’economia e il fare impresa che vale la pena sostenere e promuovere”.
Un’economia “nuova” perché “cerca di coniugare l’economia e la finanza con la solidarietà, l’etica, la socialità, l’ecologia, le relazioni, […], “percorsi simili che non sempre hanno saputo incontrarsi ed intrecciarsi: percorsi paralleli alla ricerca di un incontro”.[4]
Nella primavera di quest’anno abbiamo ripreso con regolarità gli incontri periodici del Laboratorio Nazionale, scegliendo due piste di lavoro complementari:
– continuare la ricerca sugli elementi fondativi di una nuova economia che prenda il posto di quella che sta andando e ci sta conducendo in rovina. Ciò nella convinzione che, anche e proprio in questa situazione di crisi economica, culturale e sociale, continua drammaticamente a mancare una progettualità che integri la dimensione sociale, ambientale, politica ed economica, che ci aiuti ad affrontare le sfide di innovazione cui pure siamo obbligati e che ci faccia recuperare fiducia e speranza nel futuro;
– sperimentarne, in alcuni laboratori territoriali, la realizzazione.
Dalla primavera abbiamo iniziato ad approfondire le due piste anche attraverso due seminari (a Loppiano (FI) a luglio e a Bologna, a settembre) e siamo così arrivati, ad ottobre a Firenze, all’appuntamento di “Novo Modo”, con un menù già ricco:
– gli incontri-intervista con alcuni imprenditori che già stanno facendo nuova economia, attraverso forme e modalità differenti di gestione, di utilizzo degli utili, di relazione con il territorio di riferimento…;
– il lancio dei Laboratori Territoriali di Nuova Economia con una griglia operativa per la loro realizzazione.
Nel frattempo, il primo di questi Laboratori aveva già preso avvio a Roma, nel III Municipio. La proposta, con il patrocinio dell’istituzione municipale stessa, è stata lanciata il 9 settembre, nel corso di un evento organizzato da “Solidarius Italia”, all’interno del percorso del Laboratorio Nazionale e in concomitanza dell’arrivo in Italia di Euclides André Mance, teorico ed esperto brasiliano delle reti di economia solidale. L’evento – dall’eloquente titolo “Cambiamo insieme l’economia” – ha avuto lo scopo di raccogliere un primo nucleo di persone, singole o in rappresentanza di organismi nazionali e territoriali, decise a raccogliere questa sfida.
Da allora il Laboratorio Territoriale sta prendendo corpo, si sta formando un Gruppo di regía che sta raccogliendo proposte per la costruzione di reti territoriali e di filiere che, mentre mirano a dare sbocchi economici ed occupazionali a situazioni di forte sofferenza, puntano alla valorizzazione delle sostenibilità ambientali e – allo stesso tempo – cercano di ricucire fili spezzati di convivenza.
La ricchezza umana, le competenze e le capacità professionali e di esperienza, stanno esprimendo potenzialità nascoste e forte volontà di relazionarsi con quelli che saranno i soggetti primari del Laboratorio e delle sue reti: cooperative sociali; esperienze di agricoltura sociale; nuovi assegnatari di terre incolte; gruppi di acquisto solidale; cooperative e ditte individuali di piccola distribuzione; artigiani che vorrebbero lasciare il proprio testimone ai più giovani; giovani professionisti protagonisti di esperienze innovative di pianificazione urbana… Ma anche un modo dinamico e innovativo di interpretare il ruolo di amministratore delle istituzioni locali.
L’energia che si è già messa in circolo è molta, è positiva e porta con sé la potenzialità di un progetto di cambiamento. Porta con sé un piccolo seme di riconversione ecologica della società che parte da una nuova ecologia economica umana. E, d’altra parte,… il vino nuovo in otri vecchi inacidisce ed è da buttar via.
“Sii tu il cambiamento che vuoi veder realizzato” (Mahatma Gandhi)
Tratto dal Granello di Sabbia di Novembre – Dicembre 2014: “Riconversione ecologica”, scaricabile QUI
[1] Questa la composizione del gruppo di lavoro del Laboratorio Nazionale fino al dicembre 2013: Banca Etica; Fondazione Culturale Responsabilità Etica; Aiccon; Arcadia University; Arci; Cnca; Federbio; Polo Lionello Bonfanti; REES Marche; SEC–Scuola di economia civile; Solidarius Italia.
[2] Dal documento di sintesi del Laboratorio Nazionale di Nuova Economia “Ricostruiamo il futuro. Dal pensiero di Antonio Genovesi pratiche d’impresa oltre la crisi” presentato al Convegno Nazionale svoltosi a Salerno il 10 dicembre 2013.
[3] Idem
[4] Idem