La Maflow di Trezzano sul Naviglio, azienda più che produttiva e con clienti tutt’altro che in crisi, dopo uno sperpero fraudolento di risorse che ne ha determinato l’amministrazione straordinaria, nell’ottobre del 2010 viene acquisita dal gruppo polacco Boryszew. A dicembre 2012, dopo i 2 anni obbligatori per contratto, il nuovo padrone, senza avere mai attuato una strategia di rilancio dello stabilimento, dirotta meschinamente le commesse riconquistate dalla lotta dei cassintegrati in altri stabilimenti del gruppo, e chiude definitivamente la fabbrica di Trezzano sul Naviglio licenziando 330 lavoratori e lavoratrici. Dopo due mesi di occupazione del piazzale antistante lo stabilimento, nel febbraio 2013, nei giorni delle elezioni, una parte dei lavoratori, insieme ad altri della Novaceta di Magenta e giovani precari, hanno occupato la fabbrica per la costituzione della cooperativa autogestita Ri-Maflow.