Giornata Mondiale dell’Acqua: Marco Paolini e Mercanti di Liquore

Condividi:

Loading

La cura inizia dall’acqua, l’acqua è vita e dignità.
L’acqua è un bene comune.
Nessuno può privatizzarla e trarne profitti.
Perché si scrive acqua e si legge democrazia

Due parti di idrogeno per una di ossigeno · Mercanti di Liquore

Sputi

di Marco Paolini (da un testo di Gianni Rodari)

Il corpo umano è fatto al 90%  di acqua, succhi, saliva e sputi….

nei mari della luna i tuffi non si fanno
non c’è una goccia d’acqua i pesci non ci stanno
che magnifico mare, che magnifico mare

nei mari della luna i tuffi non si fanno
non c’è una goccia d’acqua i pesci non ci stanno
che magnifico mare, per chi non sa nuotare…

Portatemi sulla riva, gnari, sul confine dove l’acqua tocca la terra, dove l’asciutto diventa bagnato.

Domani qua metteranno il cartello: Privato.

Ma di chi è l’acqua,
perché non riesco a non pensare che questa
non sia roba da vendere e comprare.

Intuisco che è così, ma perché non può esserlo?

Dammi una buona ragione

e lui:

per la sua eguaglianza universale,
per l’indipedenza di ogni particella dalle altre
solo due parti di idrogeno per una di ossigeno.
Per la libertà del suo stato liquido, solido, gassoso,
nel ciclo della pioggia e nelle correnti;
per la variabilità di quiete e tempesta;
per la consapevolezza della sua massa gigantesca tre a uno;
3 a 1 fisso dell’acqua sulle terre emerse;
per la grandezza di ogni orizzonte marino che diventa oceano;
per il suo essere linea, confine, finis terrae che disegna il mondo conosciuto;
per i pesci, i mammiferi marini, le capacità di sciogliere i sali,
trattenere lo zucchero, la stanchezza umana e i rifiuti organici;
per la sua spinta dal basso verso l’alto
uguale alla massa del liquido spostato;
per la commovente resistenza dei ghiacciai ai mutamenti climatici per niente scontati;
per la pazienza del bagnasciuga a Ferragosto;
per la dignità in memoria del nome dei fiumi avvelenati
e seccati in modo per niente scontato o mal calcolato;
per la capacità di azione e reazione dei geiger,
maremoti, tempeste, tsunami, alluvioni, Katrina e Rita;
per il mistero delle sorgenti prosciugate da grandi
opere per niente scontate e mal calcolate;
per l’umidità dell’aria, per la nebbia,
la rugiada, le nevi, la grandine;
per la capacità di lavare, togliere la sete,
di spegnere il fuoco, nutrire le piante;
per essere risorsa, diritto, elemento fondante come aria
e come l’aria di difficile conversione in merce.

Infatti che prezzo si può dare
al vapore, alla nebbia, alla nube,
alla pioggia, al nevischio, alla grandine…
la grandine, nel bilancio idrico dei potenti, sarà un costo o un ricavo?
il suo essere bene indiviso nei secoli di antiche
civiltà che fermavano la proprietà sulle rive dei fiumi,
non l’ha salvata dall’essere merce nell’ultima frontiera dell’West,
dove per la prima volta nella storia, chi arrivava alla terra
diventava anche padrone dell’acqua purché avesse un fucile
per difenderla; i nativi d’America erano esclusi dalla gara,
perché, partendo in loco, erano troppo avvantaggiati.
Così la possibilità di venderla e comprarla è un’idea che fa proseliti.
Per bere dovremo stappare!!!

L’acqua da imbrigliare, arginare, deviare, sbarrare, intubare,
prelevata alla fonte, i rivoli invisibili che mettono i fiumi
nell’imbarazzo di non riconoscere mai la foce, ma quale delta o estuario!

Il prezzo… Difficile non pensare alle conseguenze di svalutazione
dell’intera razza umana, dal momento che essa rappresenta
il 90% di ogni corpo umano.
Dunque che prezzo dare alla vita? Che valore più o meno?
Pagandola bene, sei bottiglie di acqua minerale, non è male, conviene!

E la scadenza? Se è merce avrà una scadenza.
Che faremo allora degli stagni pestilenziali, delle lagune museo,
delle pozzanghere inquinate, ma soprattutto dell’acqua
dei vasi da fiore andata a male… nel bilancio idrico contabile del pianeta,
dove le mettiamo, a costo o a ricavo?

nei mari della luna i tuffi non si fanno
non c’è una goccia d’acqua i pesci non ci stanno
che magnifico mare, che magnifico mare

nei mari della luna i tuffi non si fanno
non c’è una goccia d’acqua i pesci non ci stanno
che magnifico mare, per chi non sa nuotar.

Testo da “I mari della luna” di Gianni Rodari e Virtù dell’acqua di Marco Paolini

Se sei arrivato fin qui, vuol dire che ti interessa ciò che Attac Italia propone. La nostra associazione è totalmente autofinanziata e si basa sulle energie volontarie delle attiviste e degli attivisti. Puoi sostenerci aderendo online e cliccando qui . Un tuo click ci permetterà di continuare la nostra attività. Grazie"