REPORT GRUPPO di LAVORO PATRIMONIO

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Livorno 23 gennaio 2016 – ComuneXComune

 REPORT GRUPPO di LAVORO PATRIMONIO

ore 15.30-17.00

Nel Gruppo di lavoro erano presenti circa 20 persone di varie provenienze (Parma, Reggio Emilia, Roma, Livorno, Genova, Pisa).

La prima parte della discussione è stata concentrata sulla presentazione di un breve quadro che caratterizza oggi la gestione del patrimonio immobiliare di proprietà dei comuni, con particolare riferimento ai seguenti aspetti:

          la carenza degli inventari comunali e di una gestione non centrallizzata dei beni dati in affitto o in concessione a terzi, nonché scarsa trasparenza dei criteri con cui i beni vengono affidati;

          la conseguente carenza di informazioni pubblicate sui siti internet dei comuni: dal 2013 una normativa sulla trasparenza e anticorruzione obbliga tutti gli enti pubblici a pubblicare una serie di informazioni anche sul patrimonio pubblico in una specifica sezione che si chiama “amministrazione trasparente”; purtroppo molte di queste informazioni sono incomplete, carenti e non consentono una completa conoscenza, trasparenza e monitoraggio da parte dei cittadini sul corretto utilizzo del patrimonio pubblico;

          la recente attenzione dei comuni sul patrimonio è stata rivolta non tanto alle opportunità che dallo stesso possono derivare, quanto all’ossessione di dover fare cassa e recuperare i crescenti tagli delle risorse regionali e nazionali; una gestione del patrimonio improntata a una visione di breve termine che comporta il depauperamente delle risorse delle città e dei cittadini;

          le normative sul patrimonio risalgono all’inizio del novecento, ciò a dimostrazione della scarsa attenzione della politica sul tema e sulle potenzialità che potrebbero derivare dall’attivazione di pratiche innovative di valorizzazione sociale, ambientale, culturale e turistico-ricreative del patrimonio pubblico;

          accenno agli strumenti più recenti che consentono la privatizzazione e finanziarizzazione del patrimonio pubblico: fondi immobiliari di investimento, project financing, contratto di disponibilità, ecc..

A seguito della condivisione dell’analisi generale della situazione, si sono susseguiti vari interventi, nei quali sono state citate anche altre iniziative sul tema, quali ad esempio Terre di Reggio, un’associazione che gestisce un fondo etico per comprare terreni comunali e sottrarli alla cementificazione e Voglio la Gavoglio a Genova.

Da tutti gli interventi è emersa la necessità di:

– avviare azioni locali di approfondimento, studio e analisi del patrimonio immobiliare pubblico anche per elaborare proposte alternative dal basso di valorizzazione sociale, ambientale e culturale dei beni comuni

– promuovere azioni politiche diffuse per contrastare la svendita, privatizzazione e finanziarizzazione del patrimonio

– individuare modalità e strumenti per condividere materiali, esperienze e conoscenze su un tema così specifico e tecnico

Il patrimonio viene, in conclusione, confermato quale ambito strategico di lavoro per l’attivazione di pratiche innovative di partecipazione, collaborazione, trasparenza e democrazia dal basso finalizzate alla riappropriazione dei beni comuni. Ciò anche in relazione al fatto che rappresenta un campo d’azione sul quale i comuni detengono ancora un’ampia autonomia gestionale su cui ci sono quindi molte possibilità di incidere.

Febbraio 2016

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