Livorno 23 gennaio 2016 – ComuneXComune
REPORT GRUPPO di LAVORO PARTECIPATE
ore 15.30-17.00
Nel Gruppo di lavoro sulle società partecipate erano presenti circa 25 persone.
Nel breve tempo a disposizione si è sostanzialmente condivisa l’analisi generale della situazione e la necessità di avviare non solo inchieste e denunce ma anche azioni politiche per “invertire la rotta” su privatizzazioni ed esternalizzazioni dei servizi.
Il percorso avviato con l’accorpamento delle società verso grandi multiutility di scala sovraregionale (da 8000 a 1000 come annunciato dal Governo Renzi), diminuisce la possibilità di controllo da parte dei cittadini e degli enti locali stessi ponendo un grave pericolo per la democrazia.
Le normative (da ultimo la Legge Madia) e i vincoli di bilancio sempre più stringenti impongono di fatto ai Comuni il processo di privatizzazione dei servizi. La difficoltà di reperire informazioni rende l’azione di contrasto sempre più difficoltosa.
E’ stata ribadita da tutti i presenti la necessità di condividere materiali, esperienze e conoscenze, nonché di individuare alcune azioni comuni, a livello locale e nazionale.
Tra queste azioni i Referendum sociali rappresentano una delle prime iniziative sulle quali convergere e mobilitarci.
In attesa di conoscere nel dettaglio i contenuti della Legge Madia, che introduce un vero e proprio cappio al collo ai comuni rispetto al ripianamento dei debiti delle proprie società partecipate (dopo la legge di stabilità 2015 che ha dato il via alla riduzione delle partecipazioni pubbliche), bisogna cominciare a ragionare sulla abrogazione della stessa (referendum) e sul suo depotenziamento (proposta di legge per l’inserimento delle società nel consolidato Istat).
Nell’azione di inchiesta diventa importante anche la “mappatura dei poteri” che servirà a mettere in evidenza i legami tra i poteri economi e politici dei territori e smascherare le responsabilità dei sindaci e degli interessi dominanti .
Mentre a livello locale ognuno deve partire dallo studio e dalla conoscenza della natura delle società partecipate che operano nel proprio territorio (es multiutility o monoutility come nell’esempio toscano), a livello nazionale possiamo richiedere l’Istituzione di una Commissione di vigilanza e l’attivazione della Corte dei Conti, che indaghino e agiscano sia contro i monopoli delle grandi holding che sulla non efficienza, efficacia ed economicità degli affidamenti dei servizi a queste S.p.A. pubbliche.
Un altro ambito di lavoro potrebbe essere legato alla costruzione di una proposta di legge che regolamenti la compra-vendita di azioni delle società partecipate, per evitare gravi perdite economiche a danno degli enti locali e a favore dei privati. Altra azione di denuncia e di studio è legata alle fideiussioni tossiche date in garanzia dalle aziende private per la realizzazione di alcune opere a livello comunale. La finanza tossica e i mancati controlli degli enti locali fanno parte di quel processo di annullamento dei controlli pubblici sulle aziende e sulle opere locali che avrà impatti negativi a livello ambientale e paesaggistico e rischia di indebitare fortemente gli enti stessi con aumento delle tasse che si ripercuote negativamente sui cittadini
Resta inteso che parallelamente a quanto sopra detto si debba svolgere un grande lavoro di tipo culturale, civile e politico che permetta di affermare e fare dilagare il principio della riappropriazione sociale dei beni comuni.
Da qui la necessità di coinvolgere in questo percorso non solo i vari movimenti in difesa dei beni comuni ma anche ai lavoratori degli enti locali e delle società partecipate.
Dal punto di vista operativo immediato, sono state avanzate alcune PROPOSTE, tra cui:
– Utilizzare il sito www.perunanuovafinanzapubblica.it come strumento di riferimento per la condivisione di materiali e informazioni, una sorta di “vademecum” a supporto delle realtà territoriali (cittadini/associazioni ma anche consiglieri comunali) per portare avanti azioni di inchiesta sulle società partecipate e iniziative a carattere politico e sociale.
– Redigere una sintesi della normativa sulle partecipate, in modo da semplificare al massimo la comprensione dell’evoluzione normativa su questo tema.
– Redigere un elenco dei documenti per i quali è obbligatoria la pubblicazione da parte delle società partecipate e/o degli enti locali, secondo quanto previsto dalla normativa per la trasparenza e l’anticorruzione, al fine di favorire l’accesso civico da parte dei cittadini.
– Condividere esempi ed esperienze già realizzate per mettere in evidenza i punti di maggiore criticità/rischio sui quali è necessario porre l’attenzione , per conoscere gli scenari che si vanno prospettando, nonché quali esperienze positive di reinternalizzazione si siano realizzate e possono rappresentare un esempio da seguire e riprodurre.
– Vademecum su normativa e riferimenti per proporre Referendum abrogativi, proposte di legge di iniziativa popolare, proposte di delibere di iniziativa popolare, etc…
Il Gruppo si è sciolto senza avere avuto il tempo di definire chi fa cosa e il prossimo appuntamento. Si è deciso comunque di tenerci in contatto via mail.
Febbraio 2016