Il senso dell’iniziativa dell’autofinanziamento
Nelle 64 pagine a disposizione si susseguono gli appassionati interventi dei maggiori esperti sul tema, alcune rappresentative sintesi delle vertenze locali, la fotografia dello scempio generato dalla privatizzazione del servizio idrico, il percorso di preparazione alla Proposta di Legge e …. dulcis in fundo, La Proposta di Legge in Italia.
Il percorso editoriale attacchino di “autoformazione orientata all’azione” si era già occupato dell’ Acqua – un tema da sempre nella sensibilità dell’Associazione – nel Giugno del 2005, con il Quaderno del Granello “Con l’acqua alla gola” (N. 4) – andato allora letteralmente a ruba – nel quale si affrontava il tema della privatizzazione dei servizi idrici, si disegnavano le alternative possibili e si introduceva il testo della proposta di Legge (di iniziativa popolare) per la ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato nella Regione Toscana.
Oggi torniamo sullo stesso tema. Altri interventi dettaglieranno meglio i percorsi che di seguito vado ad accennare ma che è indispensabile menzionare per comprendere il senso di questo sforzo editoriale.
La proposta di Legge Toscana nacque da un percorso di riflessione concettuale teso ad un’azione concreta (la proposta di Legge stessa). Il confronto serrato ma stringente sul testo, la partecipazione diffusa dei territori, il piacere dei cittadini di tornare ad essere -dal basso- fattivi e concreti propugnatori del cambiamento, segnò un netto spartiacque nell’attenzione collettiva rispetto alle politiche liberiste, che sul tema dell’acqua (e della privatizzazione dei servizi idrici) parevano accomunare in un’unica visione omnicomprensiva i percorsi “voraci“ del centrodestra con quelli “pseudo-modernisti“ del centrosinistra.
La politica istituzionale della “rossa” toscana riuscì poi nel tempo a depotenziare il valore ed il significato politico delle oltre 43.000 firme raccolte dai cittadini toscani, impantanandola nelle spire della burocrazia, fino a farla “decadere” prima per asfissia poi politicamente.
Ma intanto in tutta Italia le vertenze territoriali sull’acqua si diffondono e si radicalizzano: Aprilia, Rieti, Bracciano in Lazio, l’Abruzzo, Napoli e la Campania, Perugia e la “Rocchetta”, la Sicilia, la Puglia e la svolta (poi mal sviluppata) dell’Acquedotto Pugliese – con la nomina, da parte del neo- Governatore Vendola, del Prof. Petrella quale Presidente – sono solo alcune delle situazioni più note.
Nella seconda metà del 2005 maturò in seno ad Attac Italia l’idea di proporre ai comitati locali impegnati sul fronte dell’acqua, ad una serie di Associazioni, partiti, realtà sindacali e di Movimento, di attivare un percorso democratico, partecipato e condiviso che portasse alla costituzione di un Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua.
La prima fase nazionale di questo percorso ebbe luogo a Cecina nel Luglio del 2005, incontrando altissima adesione ed incondizionata approvazione: era proprio quella del confronto assembleare la strada maestra per dare un senso unitario e nazionale alle vertenze per la de-mercificzione dell’acqua.
Seguiranno altri 4 momenti assembleari (Firenze, Roma, Napoli e Pescara) che porteranno al 1° Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua (10-11-12 Marzo 2006, Corviale in Roma): una tre giorni intensa, formativa, di confronto franco e serrato -con lo straordinario contributo di rappresentanti di lotte per l’acqua in America Latina- che si concluderà con una mozione unitaria (tutti i report e i contributi a questo percorso sono consultabili sul sito del Forum dei Movimenti per l’acqua: www.acquabenecomune.org).
Due gli obiettivi chiari e condivisi: la definizione di un testo di Legge di iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione dell’acqua; lo studio di fattibilità per la costituzione di un’Osservatorio Permanente sul Servizio Idrico.
A otto mesi da quella data – con un lavoro intenso e pregnante, che ha messo in campo tutti i saperi maturati sul campo in anni di lotte, da parte di tutte le realtà aderenti – il 13 Gennaio 2007 è partitala Campagna di raccolta firme sul testo di Proposta di Legge che era stato depositato il 24 Novembre presso la Corte di Cassazione.
Oltre 74 le realtà nazionali che hanno aderito alla Campagna, molte centinaia le realtà territoriali direttamente impegnate nel quotidiano lavoro di informare e coinvolgere i cittadini sui territori.
Dopo un mese di raccolta firme (sei sono quelli messi a disposizione dalla legge che regolamenta questo istituto) abbiamo già ampiamente superato il quorum richiesto di 50.000 firme: adesso – ancora più determinati – proseguiamo la raccolta con l’intento di sommergere con una cascata di centinaia di migliaia di firme i propugnatori della “privatizzazione” del bene comune per eccellenza.
Attac Italia è fiera di aver favorito col proprio lavoro la costituzione di un così ampio fronte di consenso che unisce comitati territoriali, associazioni laiche e cattoliche, partiti, realtà sindacali, assolutamente rappresentativi tanto del Paese quanto della ferma volontà di ridare centralità dal basso, con forme democratiche e partecipate, alla volontà dei cittadini contro le logiche liberiste che premiano gli appetiti speculativi dei mercati anche rispetto ai beni comuni indispensabili alla vita.
Uno degli aspetti caratterizzanti la natura della nostra Associazione è quello di provare a smantellare – specificando cifre, fenomeni, ripercussioni socio-economiche – i paradigmi delle “privatizzazioni”, asse portante di molti assiomi anche dello pseudo-modernismo della sinistra riformista, acqua compresa. Nasce da questa matrice il libro “15 anni dopo: pubblico è meglio“, promosso da Attac Italia assieme alla Fp della Cgil, all’Arci, alla Rete dei Nuovi Municipi: un’indagine sociologica di oltre 200 pagine, frutto di un anno e mezzo di lavoro su cinque regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia) e su cinque servizi essenziali (Acqua, Elettricità, Gas, Rifiuti, Trasporti) che dimostra l’assoluta infondatezza della tesi che la rinascita economica del Paese abbia quale unica strada percorribile quella delle privatizzazioni: sono i fatti stessi (15 anni, non singoli episodi) che sconfessano queste tesi.
Le battaglie condotte da Attac Italia sono molteplici: contro le speculazioni valutarie (la proposta di legge sulla Tobin Tax , inserita nel Programma dell’Unione e ora in fase di discussione per una prossima approvazione parlamentare); contro ogni tipo di guerra e di discriminazione; per il riconoscimento di tutti i diritti alle coppie comunque composte; diritti contro gli scempi ambientali (dalla Tav agli Inceneritori passando per Vicenza ); contro la precarizzazione sul lavoro e nell’esistenza; per il diritto alla casa; per i diritti dei migranti; sull’altra economia (con alterne fortune sulle esperienze concrete, in particolar modo a Roma); contro il prelievo “ forzoso” del Tfr e lo scippo delle pensioni; contro la direttiva Bolkestein prima ed ora contro il Ddl Lanzillotta (la “lenzuolata” di privatizzazioni al femminile).
Tutte queste battaglie sono sempre avvenute secondo questa impostazione: diffondendo saperi e ragioni documentate per provare a ridare argomenti e voce a chi come noi, senza arretrare mai sulla radicalità delle proposte, desidera sconfiggere l’imperante pensiero liberista.
Produzione di testi (7 libri, 3 fumetti 6 Quaderni del Granello), l’iscrizione all’albo nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale, 6 edizioni dell’Università Popolare di Attac Italia (oltre molte altre sessioni di Università a cura dei nostri Comitati Locali) sfociato ora in un accordo per un piano triennale (2 edizioni all’anno) con la Regione Marche e le Province di Ascoli Piceno e Pesaro Urbino, sono solo una parte del lavoro svolto in questi primi 5 anni di attività : la battaglia sull’acqua è un’altra testimonianza del nostro voler lottare, promuovendo tutte le vertenze che lo richiedano e al contempo sapendo proporre percorsi collettivi e strumenti tecnici che sappiano trovare consenso e soluzioni ai problemi trattati.
La Legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua ne è l’ultima prova in ordine temporale.
Con grande sforzo economico mettiamo a disposizione dei Movimenti per l’acqua, dei Comitati Locali, dei banchetti di raccolta firme, 18.000 opuscoli di questo Quaderno.
Dedotti i costi editoriali e quelli di distribuzione, gli introiti delle sottoscrizioni saranno così ripartiti: il 50% delle sottoscrizioni andrà alla Campagna per la Raccolta Firme e al Forum dei Movimenti per l’Acqua, l’altro 50% ad Attac Italia, ove contribuirà – assieme alla entrate della Campagna di Tesseramento 2007 – a rimpinguare casse endemicamente vuote.
La sottoscrizione suggerita è pari a € 5,00 proprio al fine di consentire una raccolta economica che contribuisca strutturalmente a sostenere i costi della Campagna e delle altre iniziative.Va da sé che la sottoscrizione è assolutamente libera, la quota suggerita funge solo da “indicativo” sprone per comprendere quali siano i costi della Campagna (per la quale operano 4 persone a contratto).
Per qualunque informazione si può contattare la Segreteria Operativa della Campagna Acqua (06.68136225;
segreteria@acquabenecomune.org)
o quella di Attac Italia (Francesco Locantore 328.6525833; o 388.6082888; segreteria@attac.org)
L’Acqua è un diritto, non una merce: noi lo sapremo ri-ottenere.
Vittorio Lovera
Attac Italia
Comitato Italiano TT Europea
Coord Segreteria Operativa Campagna Acqua