La povertà e Bono Geldof : ovvero, come vivere alle spalle dei miserabili e perpetuarne la miseria.

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di Paolo Prieri – Attac Italia

Gli otto membri del club G8, dopo essere stati al mare (Genova, Italia2001), in montagna (Kananaskis, Canada 2002), al lago (Evian, Francia 2003),di nuovo al mare (Sea Island, Georgia, Usa 2004), quest’anno hanno decisoche il loro brevissimo periodo di ferie lo passeranno in campagna(Gleneagles, Scozia, 2005). Lo scopo dei lori ritiri è noto: aiutare imiserabili del mondo a uscire dalla povertà.

Il signor Bono Geldof (vd. nota 1) ha quindi pensato di aiutarli e che un taleavvenimento planetario e spettacolare meritasse di essere annunciato dallamusica rock, anch’essa in forma spettacolare e planetaria. Quasi in unacompetizione per il bene, il signor Geldof Bono ha lanciato un appello aicapi di Stato e di governo “affinché approfittino di questo momentofavorevole e rilancino gli aiuti all’Africa, non è possibile che popoliinteri muoiano per ragioni così stupide“.

Televisioni e giornali stanno annunciando ormai da settimane che nei giorniche precederanno il ritiro in campagna dei membri del club G8 si svolgerannoa Londra, Filadelfia, Berlino, Parigi, Roma, Tokyo, Toronto e Johannesburgotto concerti riuniti sotto il nome di Live 8. Per gli “appassionati dimusica rock” tutti i dettagli si trovano nel sito creato apposta per questoevento.

Ma mentre annuncia il programma musicale, Bono Geldof ha anche messo a puntoun veloce programma politico.

Gli hanno detto che ogni giorno muoiono 30.000 bambini e che il 6 luglio c’èla possibilità di porre fine a questa vergognosa statistica. Ha quindideciso di presentare agli otto capi mondiali, riuniti in Scozia, un pianoper raddoppiare gli aiuti, cancellare il debito e rendere eque le regole sulcommercio. “Se questi otto uomini accettano, allora saremo la generazioneche ha messo la povertà nel museo della storia“, ha detto.

Bono Geldof prosegue: “Ecco perché stiamo organizzando l’evento Live 8: 5concerti, 100 artisti, un milione di spettatori, 2 miliardi ditelespettatori e 1 messaggio: Dire a quegli 8 uomini riuniti in 1 stanza difermare la morte quotidiana per estrema povertà di 30.000 bambini“.

E Bono Geldof termina il suo appello gridando : Ma essi lo faranno solo seabbastanza gente glielo dirà. Non vogliamo i tuoi soldi, vogliamo te ! (Butthey’ll only do it if enough people tell them to. We don’t want your money -we want you! ) (nota 2 e nota 3)

Traduzione del messaggio: partecipate numero ai concerti che abbiamoorganizzato per voi, mi raccomando ! E se non potete, guardateli alla TV.

L’uso dei miserabili come leva per la propria affermazione sociale epersonale è vecchio come il mondo, la storia e le cronache dei tempi antichie recenti sono lì a dimostrarlo.

Ma con il progredire delle globalizzazione e della comunicazione istantaneale occasioni a disposizione e lo spazio teatrale per questo eserciziosociale sono aumentate a dismisura.

Tralasciamo di dare definizioni della globalizzazione e della comunicazioneistantanee, sono categorie ben conosciute, soprattutto agli speculatorifinanziari, ai cantanti, agli attori, ai politici.Esaminiamo invece indettaglio le categorie delle occasioni e dello spazio teatrale.

Le occasioni sono molte :
- abbiamo la fame e le carestie, le guerre, le inondazioni e glitsunami, le malattie epidemiche, ecc.,
- abbiamo i convegni internazionali dei grandi (Davos, G8,conferenze internazionali dell’ONU),
- i Forum Sociali Mondiali dei tanti,
- abbiamo la disponibilità di molti, donne e uomini, giovani evecchi/e a ricercare il cambiamento, a partecipare attivamente e in modomilitante alla formulazione di strategie e piani, all’impegno e alla praticapersonale,
- c’è anche molta disponibilità a lasciarsi coinvolgereemotivamente in questo spazio teatrale che è il mondo e nel quale agisconoricchi e poveri, fortunati e sfortunati,
- c’è per tutti, giovani e vecchi, il bisogno di intrattenersicollettivamente mentre si discutono questi temi, ascoltando musica,danzando, scambiando opinioni.

Lo spazio teatrale è il nostro pianeta :
- per alcuni è una vera e propria arena della quale approfittareper affermare il proprio potere e la propria razzia,
- per altri serve a dimostrare la capacità di radunare milioni dipersone dicendo loro cosa devono fare mentre ascoltano i loro canti,indicando loro quale è la strada e che non ve ne sono altre per risolverequesti “stupidi problemi”,
- per i moltissimi, che da anni impegnano corpo e anima in questasfida al “potere predatore”, è il luogo del loro agire quotidiano allaricerca e costruzione di un altro mondo possibile, un mondo di pace,solidarietà e giustizia.

Ora il signor Bono Geldof si è autoproclamato il capo, lo potremo chiamare l’autocrate delle compassione, oppure Re Compassione Primo, uno e bino, coluiche mostra la via e perpetua il sistema neoliberista all’intero del quale lapovertà si riproduce.

Egli ha capito da decenni come usare questo spazio, lui è l’epigono diquesta categoria, ma molti sono i suoi seguaci (canterini e non).

Lui, Re irlandese Compassione Primo uno e bino, novello bardo, sarà difronte e tra di noi nelle nostre manifestazioni, a lato dei nostri capi digoverno, deputati di ogni paese, dei ministri del tesoro Usa Paul O’Neill eJohn Snow, del sindaco di Roma Walter Veltroni, ecc. in occasione delleconferenza internazionali o degli anni santi.

Egli, mentre ci indicherà la strada per mettere la povertà nel museo dellastoria (make poverty history), si è impossessato dei nostri temi, ci vuoleai suoi ordini per vendere la sua merce e infine ci porterà nel suo mondo dalui chiamato Limosina che consentirà a lui e ai suoi figli e ai figli deisuoi figli di salvare il mondo in continuazione, perché così facendo ilmondo ne avrà sempre bisogno.

E la perpetuazione della miseria, della ingiustizia e l’arricchimento deipochi potranno regnare per sempre.

nota 1
Bono Geldof (Re Compassione Primo, uno e bino) è la fusione di due persone diverse che produce una terza persona che simboleggia un percorso caritatevole ingannatore comune ai due.

(nota 2)
The Guardian
di Chris Tryhorn
Lunedì 13 Giugno 2005
I profitti della Ten Alps crescono
Bob Geldof ha rivelato che la società dal lui co-fondata, che si occupa diTV, radio ed eventi, ha generato l’anno scorso profitti superiori di almenoil 400% rispetto all’anno precedente.
Poche settimane prima della realizzazione della speranza dell’anticonformista irlandese di far crescere la consapevolezza politica per lasua battaglia contro la povertà in Africa attraverso i suoi concerti Live 8,la sua società di produzione ha comunicato risultati record.
Ten Alps, la società di cui Geldof è uni dei direttori, socio di minoranza eoccasionale presentatore TV, ha detto oggi che i profitti prima delleimposte sono aumentati di cinque volte l’anno scorso mentre il giro diaffari è aumentati due volte. I profitti sono aumentati a £ 628,000 (€944.000) rispetto ai £ 126,000 (€ 189.500) dell’anno precedente, il giro diaffari è passato da £ 16,73 milioni (€ 25,15 milioni) a £ 34,75 milioni (€52,24 milioni).

(nota 3)
Ali Hewson, la moglie di Paul Hewson (in arte Bono Vox) ha inaugurato una linea di modaalternativa equa e solidale : “la griffe Edun”. Gli abiti sono cuciti in cooperative, glistipendi equi e i prezzi abbordabili …
Ecco i detagli. Il leader dei U2, insieme con la moglie Ali Hewson, ha lanciato “Edun”,una collezione di vestiti ecologici ed eticamente corretti che comprende, tra l’altro, deijeans con una poesia dell’artista cecoslovacco Rainer Maria Rilke stampata all’internodelle tasche. Tutto il guardaroba è stato confezionato con fibre naturali, prodotte dapiccole aziende familiari in America del Sud e in Africa. Il cantante irlandese, famosoper il suo impegno sociale, ha voluto realizzare una serie di abiti “alternativi” alloscopo di creare lavoro nei paesi del terzo mondo. Tutti i modelli sono stati disegnati daAli con l’aiuto dello stilista Rogan Gregory e realizzati con materiali di naturaorganica. La nuova linea ha debuttato nei 46 negozi americani della catena Saks FifthAvenue , ma presto sarà in vendita anche presso le lussuose boutique Fred Segal. Alcontrario le date della commercializzazione europea non sono ancora state rese note. E iprezzi? Il costo dei capi Edun è piuttosto alto: un paio di jeans Sybil costa 168 dollari,una camicetta da donna 80, la blusa Camelot 175, un giubbino in cotone 215 e il fittedblazer (giacca da donna) 312 dollari.(http://www.saksfifthavenue.com)

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