Bene l’impegno sulla non ratifica del trattato con il Canada e degli altri trattati tossici
Riparta il confronto in Parlamento e con il Governo
Accogliamo con soddisfazione l’impegno del Ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio che, in un’intervista alla Stampa di oggi, conferma l’impegno assunto in campagna elettorale per lo Stop alla ratifica del CETA e degli altri trattati di libero scambio che danneggiano ambiente, diritti e un commercio leale e solidale dentro e fuori dall’Europa.
Da oltre quattro anni centinaia di associazioni, sindacati, organizzazioni di produttori, organizzazioni della società civile, produttori, comitati locali, si battono per riaprire in Italia e in Europa un serio confronto su quali regole siano necessarie per garantire un commercio più sostenibile e pari opportunità per tutti, a partire dalle piccole e medie imprese, dalle comunità in cui operano, nel rispetto delle rappresentanze democratiche e dei diritti di lavoratori e cittadini.
Questo intervento è urgente perché l’Europa sta negoziando un pacchetto di liberalizzazioni commerciali con blocchi di importanti Paesi esportatori – Mercosur, Giappone Vietnam, Paesi del Mediterraneo – alcuni dei quali non richiedono il passaggio per i Parlamenti nazionali, e che potrebbero cambiare per sempre il modo in cui vengono negoziati e fissati standard importanti di produzione, di protezione dei diritti del lavoro, dell’ambiente e della salute, affidandoli a piccoli comitati tecnici fortemente influenzati da esperti che non rispondono alla volontà dei cittadini democraticamente espressa. Oltre a indebolire per sempre la tutela di produzioni importanti a partire dal Made in Italy agroalimentare a Indicazione geografica protetta – Doc, Dop e IG – esponendolo ancor di più alla contraffazione e alla sofisticazione.
Un diverso quadro di riferimento per gli accordi commerciali e di partnership economica dell’UE costituisce anche l’unica seria alternativa sia alle guerre
commerciali, sia alla liberalizzazione e deregulation selvaggia, che limita il ruolo di guida delle politiche pubbliche e il rispetto delle priorità e degli interessi dei cittadini.
Una politica commerciale al servizio dello sviluppo sostenibile è altresì decisiva anche per una coerente politica sulle migrazioni, che, aprendo veri spazi di sviluppo nei Paesi coinvolti, renda praticabile la libertà di migrare come libera scelta delle persone e non come unica, spesso disperata alternativa alla fame e alla povertà.
Per questo come Campagna Stop TTIP Italia chiediamo:
- Un incontro di lavoro alle istituzioni competenti nell’esecutivo – a partire dai Ministri dell’Agricoltura e dello Sviluppo Economico competenti per deleghe – con le rappresentanze che in questi anni hanno sostenuto le ragioni del “no”, perché ascoltino anche le nostre proposte per un commercio migliore per chi produce, per chi lavora, per chi consuma e per l’ambiente
- Che i parlamentari eletti sull’impegno della campagna #StopCETA contro la ratifica del trattato di liberalizzazione degli scambi con il Canada e di tutti i trattati riattivino con urgenza l’intergruppo parlamentare #StopCETA No trattati tossici alla Camera e al Senato per istruire insieme l’iter di bocciatura dei trattati sbagliati.