Fuori il profitto dalla tariffa!

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foto Padova2

di Gianni Sbrogiò per il Comitato 2SI Acqua Bene Comune Padova

Siamo convinti che per far uscire il privato dalla gestione del Servizio Idrico Integrato, si debba togliere il profitto dalla tariffa. In questa maniera si applicherebbe immediatamente il 2° quesito referendario e il 1° quesito andrebbe ad applicarsi di conseguenza per il fatto che nessun privato resterebbe all’interno delle società di gestione e nessuno si sognerebbe ad entrarci se il Metodo Tariffario fosse stabilito senza il profitto, ma solo con il recupero dei costi (una parte da tariffa a carico degli utenti e una parte a carico della fiscalità generale). Mentre ora vediamo come si continui a legiferare affinché le quote possedute dai comuni vengano cedute alle grosse multiutility quotate in borsa. Il capitale finanziario è sicuro che nessuna forza politica toglierà loro il profitto. Il percorso accidentato della legge sull’acqua che per ben la seconda volta è stata ripresentata, ne è purtroppo la prova. 

Nell’ottobre 2016, nel pieno della “Campagna di obbedienza civile” con 500 famiglie che stavano autoriducendosi la bolletta per l’importo dell’utile che il referendum aveva abrogato, il comitato comincia a raccogliere le firme su una proposta di deliberazione consiliare di iniziativa popolare per la tutela di interessi collettivi che a norma dell’art.16 dello Statuto del Comune di Padova può essere presentata se sottoscritta da almeno 500 cittadini residenti.

La proposta di deliberazione consiste in 3 punti:

A – la modifica della vigente Carta del Servizio Idrico Integrato nelle parti inerenti la morosità e la sospensione della fornitura del servizio; la riduzione di flusso può avvenire solo dopo sentenza di un ente terzo, se tutti i tentativi di conciliazione non hanno avuto buon esito. Le utenze disagiate non sono da considerarsi morose, ma rientrano nella richiesta C

B – al fine di rendere la tariffa più equa, che gli scaglioni tariffari si applichino dopo aver diviso il consumo per i componenti del nucleo familiare; l’intera bolletta (acqua, fognatura e depurazione) oltre ad essere divisa in scaglioni deve essere calcolata pro-capite senza che ci sia un aumento di costo per nessuno. Per far questo si dovrà diminuire il profitto

C – la creazione di un fondo di riserva a sostegno delle utenze disagiate, alimentato esclusivamente dai dividendi; per sostenere l’intero importo della bolletta 

Il 23 ottobre 2017 il Comitato deposita la proposta di deliberazione firmata da 916 cittadini.

Da questo momento comincia la maratona del Comitato a sostegno della delibera. Prende contatto con le forze politiche di maggioranza e di opposizione. Con i consiglieri di Coalizione civica (una parte della maggioranza) si crea un gruppo per seguire i vari passaggi istituzionali.

• 25 gennaio 2018 il Comitato incontra il Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Tagliavini per sollecitare l’attivazione dell’iter procedurale 

• 28 marzo 2018, dopo il vaglio del controllo delle firme, la proposta viene discussa dalla II° commissione (politiche economiche e comunicative) e V° commissione (politiche del territorio dell’ambiente e delle infrastrutture) in seduta congiunta, nella quale il Comitato espone il suo punto di vista sulle tre richieste della proposta. 

• 22 giugno 2018 i due Assessori all’ambiente ed al patrimonio, due funzionari ATO e due rappresentanti del Comitato si incontrano e si cominciano a chiarire le proposte. 

• In settembre, ottobre, novembre il Comitato prende contatto via mail e direttamente con i presidenti delle commissioni, con il Presidente del Consiglio comunale, col vice presidente, col vice Sindaco, con il capo gruppo della Lega, con il Consigliere del M5S, ma ci si trova di fronte ad un muro di gomma; non riusciamo a far convocare le commissioni per relazionare sull’incontro avuto con i funzionari ATO

• Scriviamo al Sindaco Giordani e mandiamo articoli ai giornali locali per denunciare il blocco dell’iter della proposta di deliberazione e il 15 ottobre 2018 interrogazione in Consiglio comunale della Consigliera Ruffini (Coalizione Civica) a sostegno della convocazione della seduta delle commissioni

• 27 novembre 2018 riunione congiunta II e V commissione. Auditi funzionari ATO, Hera, AcegasApsAmga e il Comitato; i consiglieri di Coalizione Civica e il comitato, chiedono il bilancio di AcegasApsAmga per il servizio idrico integrato e dati sui morosi e sui distacchi dell’acqua; i rappresentanti di AcegasApsAmga e di HERA non sanno rispondere. 

• La seduta convocata per il 12 dicembre è annullata; finalmente il 10 gennaio 2019 vengono convocate oltre che la II° e V° commissione anche la VI° (Commissione Sociale). Sono presenti funzionari Ato, Hera, AcegasApsAmga e il Comitato. Il gestore fornisce alcuni allarmanti dati sulla morosità e sugli slacci (entrambe aumentano esponenzialmente dal 2016 al 2017-2018). Sia il gestore che Hera dicono che il bilancio del SII relativo ai 12 comuni gestiti non è disponibile. L’Ato spiega l’introduzione del TICSI e del Bonus sociale idrico deliberati da Arera con lo scopo di dimostrare che parte delle nostre richieste sono in fase di applicazione. Il Comitato appoggiato dai consiglieri di Coalizione Civica e dal consigliere del M5S dichiarano che l’utile c’è ed è indecente che il Comune non possa avere il bilancio della gestione del SII. Che le 3 richieste sono tutte da applicare e che la proposta di deliberazione deve essere portata al voto del Consiglio comunale al più presto possibile

• 26 gennaio 2019 il PD – il quale sperava che la delibera non arrivasse mai al voto – di fronte alla prospettiva di votare con la destra, ci contatta per una trattativa all’ultimo minuto, che finisce con l’inserimento di alcune loro precisazioni che vengono da noi accettate in quanto non cambiano il contenuto della delibera stessa

• 28 gennaio 2019 seduta del Consiglio comunale. Il Comitato organizza un sit-in fuori dal Comune e dentro il Consiglio. La maggioranza ricompattata vota a favore con il voto anche del consigliere del M5S. La minoranza lascia l’aula e la sua rappresentanza si astiene. 

A breve sarà convocata l’assemblea Ato Bacchiglione e a tutti i 136 comuni sarà consegnata la delibera, anche il Comitato sarà presente e cercherà di essere ascoltato. L’Ato istruirà la pratica, mentre noi, abbiamo già fatto pervenire la delibera agli 11 comuni gestiti da AcegaApsAmga, attraverso la segreteria del Presidente del Consiglio comunale di Padova e stiamo contattandoli per avere con loro un incontro di approfondimento.

Per quanto riguarda “la campagna di obbedienza civile”, dopo la sentenza negativa del Consiglio di Stato, la lotta si è conclusa nel 2017 con un accordo che ha stabilito il rientro degli importi autoridotti senza interessi e more, con l’annullamento degli importi dovuti nel 2013 e la rateizzazione fino a 8 rate a seconda dell’importo del debito. 

Articolo tratto dal Granello di Sabbia n. 39 di Marzo – Aprile 2019. “Si scrive acqua, si legge democrazia

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