Donald Trump, la schiuma del neoliberalismo

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di Attac France

La vittoria di Donald Trump miliardario “fantasioso”, razzista e sessista alle elezioni presidenziali americane è il sintomo di un sistema ormai sfinito. La mondializzazione neoliberale porta le nostre società dritto nell’abisso. E’ urgente cercare di uscirne attraverso il progresso sociale ed ecologico, la solidarietà e la democrazia.

L’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti rappresenta una vittoria per le destre estreme. Nel corso della sua campagna, Trump non ha smesso di moltiplicare le dichiarazioni sessiste, i propositi razzisti contro l’immigrazione messicana e contro l’islam. E’ stato l’araldo di un’America bianca raggomitolata su se stessa che rivendica un’identità chiusa ed escludente contro il primo presidente nero degli Stati Uniti.

Questa elezione è una smentita pungente per i partigiani della mondializzazione neoliberale, i cui danni hanno fornito a Donald Trump il principale carburante elettorale. Infatti, oltre a designare gli immigrati come capri espiatori, il miliardario non ha smesso di denunciare l’appropriazione dell’economia e della politica da parte di Wall Street. Si è presentato così come il difensore delle popolazioni abbandonate che pagano i costi del laisser faire e del libero scambio. Comunque possiamo scommettere che Donald Trump si allineerà al fianco dei settori d’affari americani da cui lui stesso è uscito. Le industrie estrattive possono già da ora rallegrarsi per l’elezione di un presidente che nega il cambiamento climatico e intende denunciare l’accordo della COP21 di Parigi.

La vittoria di Donald Trump sancisce d’altra parte la disfatta di una sinistra ascritta ormai al neoliberalismo, totalmente disconnessa con le preoccupazioni delle popolazioni colpite dalla crisi. Questa sinistra, rappresentata negli Stati Uniti da Hillary Clinton e in Francia da Hollande, si sta disintegrando. Il successo della campagna di Bernie Sanders aveva permesso a una voce alternativa di farsi sentire. Ma di fatto, gli elettori ed elettrici americani hanno avuto la scelta fra lo status quo neoliberale e la chiusura identitaria.

Questa vittoria rappresenta uno choc per il movimento alter-mondialista e le forze progressiste, i cui valori sono all’estremo opposto rispetto a quelli di Donald Trump. Un’altra via è possibile: uscire dal sistema neoliberista attraverso il progresso sociale ed ecologico, la solidarietà e la democrazia. La vittoria di Trump è la conferma che l’alternativa alter-mondialista non è soltanto augurabile : essa è necessaria. Noi la sosterremo con una determinazione ancora più forte. Poiché è la sola via credibile per far barriera contro il potere crescente della destra estrema e le minacce che pesano sull’avvenire delle nostre società.

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