11 giugno – Giornata Nazionale di Lotta
Il 4 giugno nella sede dell’Associazione Interetnica per lo Sviluppo della Selva Peruviana (AIDESEP), in una riunione decisiva per il futuro del movimento sociale, la sovranità nazionale e i diritti dei popoli, si è costituito il Fronte Unitario in Difesa della Vita e della Sovranità, il cui primo passo è stato quello di indire per il prossimo 11 giugno la Giornata Mondiale della Lotta, per sostenere e rafforzare la protesta contro i decreti legislativi previsti dal Trattato di Libero Commercio con gli Usa.
Hanno preso parte all’incontro, oltre al Coordinamento Andino delle Associazioni Indigene (CAOI), anche la Confederazione Nazionale delle Comunità Peruviane Vittime delle Miniere (CONACAMI), la Confederazione dei Contadini del Perù (CCP), la Confederazione Agraria Nazionale (CNA), il Movimento Vertice dei Popoli (MCP), il Coordinamento Politico-sociale e altre associazioni. Le organizzazioni presenti alla riunione hanno deciso all’unanimità di creare il Fronte Unitario in Difesa della Vita e della Sovranità, con l’obiettivo di contrastare la politica repressiva del governo aprista di Alan Garcia Pérez. E’ stato, inoltre, deliberato di convocare per il prossimo 11 giugno la Giornata Nazionale della Lotta.Quello che chiede il movimento è:
la deroga del pacchetto legislativo previsto dal TLC con gli Usa e degli undici decreti legislativi che criminalizzano la protesta sociale;
niente più trattati di libero commercio e sospensione immediata di quelli precedentemente siglati;
rispetto dei diritti delle comunità indigene e contadine;
preservazione dell’ambiente e delle risorse naturali.Tutto questo in accordo con quanto stabilito da dichiarazioni internazionali – come quella delle Nazioni Unite o la Convenzione 169 dell’ILO – e dalla stessa costituzione del Perù.
Nella giornata dell’11 giugno si chiederà anche il ritiro immediato delle multinazionali che operano nel settore estrattivo (petrolio, miniere) e la fine della sospensione dei diritti a causa dello stato di emergenza proclamato in Amazzonia. Inoltre, verrà pubblicamente presentata domanda di amnistia per i più di mille comuneros processati per il solo fatto di stare combattendo in difesa dei diritti e delle libertà del nostro popolo.
A questo si aggiungerà, dopo i fatti di ieri, la ferma denuncia del genocidio indigeno in corso e la richiesta di azioni volte a bloccare immediatamente il bagno di sangue nelle regioni amazzoniche nonchè avvio di un giudizio internazionale contro il governo del Perù.Verrà infine richiesta la formazione di una Assemblea Costituente che si incarichi di elaborare una nuova Carta Magna di Stati Plurinazionali su base comunitaria. Comunicazione CAOI