A Riva del Garda per cominciare a disegnare un’Europa un po’ meno mercatodipendente

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di Antonella Marrone

 

I ministri degli Affari esteri (25 nella versione allargata) della Ue si vedranno infatti per la riunione semestrale presieduta – grazie al semestre italiano – dal ministro Frattini, e parleranno di cose vitali, quelle cose che hanno sempre avuto e che avranno ancora una ricaduta diciamo pratica, concreta, nella vita di tutti cittadini dell’Unione.

Parleranno di costituzione europea, di immigrazione, di riforme istituzionali. Frattini ha anche dichiarato che sarà tema di discussione l’inserimento di Hamas fra le organizzazioni terroristiche della “black list” stilata dalla Ue e che riproporrà, nonostante la già sonora bocciatura, il tema della “radici cristiane” dell’Europa. Insomma un bel po’ di carne al fuoco, aspettando Cancun, Messico, dove dal 10 al 14 settembre si terrà il summit del Wto (world trade organization, organizzazione mondiale del commercio), organizzazione contestata da tutti i movimenti del mondo, organismo non legittimato a decidere, le cui decisioni, però, influenzano la nostra vita molto più di altre.

Non sembra, forse, ma è tutto collegato in questo mondo dall’incerta e virtuale modernità: per questo chi protesta – quella parte di società civile organizzata in movimenti – protesterà sia in Trentino, sia in Messico perché il vertice Wto fallisca i suoi obiettivi (mercificare la sanità, l’istruzione, l’agricoltura, l’acqua, l’energia, i trasporti).

Sono previste a Riva del Garda tre giornate di Forum dell’Europa sociale e una manifestazione conclusiva il 6 settembre, promosse, organizzate, gestite – oltre che dal Tavolo Trentino per un’Europa sociale – dalle tante associazioni che hanno dato vita al Forum Europeo di una anno fa, a Firenze: ricordate quello che si svolse tranquillamente, quello in cui furono convocate decine di riunioni e la prima grande manifestazione europea per la pace, contro una guerra che sarebbe arrivata di lì a qualche mese, contro una guerra che non è ancora finita. Sono previste conferenze (quattro al giorno in contemporanea) su temi quali l’Europa, le guerre, la costituzione, il liberismo, i beni di consumo necessario e vitale svenduti come merci, l’agricoltura (tema spinoso anche per i signori di Cancun, che se la dovranno vedere con Cina, Brasile, India e altri paesi in via di sviluppo decisi a non sottostare alle imposizioni di Usa, Ue e Giappone in politica agricola, questione “dimenticata” ma centrale nelle trattative internazionali tra ricchi e poveri nel mondo), i diritti, il lavoro. Nel pomeriggio seminari e workshop, corsi autogestiti, dibattiti.

Riva del Garda è il primo passo verso l’autunno. Il primo appuntamento di una successione che, ha sottolineato Vittorio Agnoletto, non è affatto casuale, ma segue un calendario preciso: 4 ottobre per la Riunione dei Capi di Stato e di Governo per l’apertura della Conferenza Intergovernativa di revisione dei Trattati, la marcia Perugia Assisi del 12 ottobre, lo sciopero della Fiom il 17 ottobre, il Forum Sociale Europeo dal 12 al 16 novembre a Parigi e il Forum Sociale Mondiale di gennaio 2004 a Bombay.

Senza considerare la miriade di iniziative territoriali per promuovere le campagne del movimento. “La storia ci ha dato ragione – precisa il rappresentante italiano del Forum Sociale Mondiale – Avevamo ragione su una guerra che oggi si rivela per quello che voleva essere veramente, l’occupazione militare di un paese, la creazione di un governo fantoccio e la conquista del potere sulle risorse dell’Iraq. In questa guerra non conclusa c’è tutto l’intreccio tra il fallimento del sistema neoliberista e il fallimento della guerra permanente come strumento per mantenere quel sistema”. Nel gioco economico e finanziario l’Europa è importantissima. Se carente sul piano militare rispetto agli Usa, è economicamente una grande potenza: ” Non possiamo allora che sperare in un clamoroso fallimento di Cancun – dice Piero Bernocchi del gruppo Continuità del Forum Sociale Europeo – soprattutto per quello che riguarda sanità ed istruzione. Sono i due business del nuovo secolo. Sapete quanto spendono i 29 paese Ocse per l’istruzione pubblica? Sei milioni di miliardi di vecchie lire. Capite da soli che è un giro economico che affascina il mercato privato, senza considerare che l’istruzione non finisce mai”.

E’ l’Europa a spingere per la privatizzazione dei servizi e dei beni comuni. “Ma ci sono dei diritti che non sono negoziabili – sostiene Marco Bersani. anche lui del gruppo di continuità del Forum Sociale Europeo – non è questa l’Europa che vogliamo, un’Europa che ha la sua base costituzionale nel libero mercato e nel commercio, un’Europa che chiede a 72 paesi in via di sviluppo di liberalizzare i servizi idrici e 30 di questi paesi sono tra i più poveri del mondo”. “Ai ministri degli Esteri riuniti a Riva del Garda che parleranno informalmente di tutto, dalla difesa europea alle trattative in seno al Wto – dicono gli organizzatori – non riconosciamo la legittimità di prendere decisioni che aggravino la situazione già difficile in cui versano le popolazioni europee e mondiali.

Cercheremo di rendere evidente la distanza tra l’Europa reale e quella paludata dei ministeri con ogni mezzo: con azioni nonviolente e nel rispetto di cose e persone per disturbare l’attività dei ministri, con i dibattiti del Forum Alternativo che vedranno la presenza di relatori di fama internazionale e con una grande manifestazione, sotto lo slogan: fermiamo il Wto! L’Europa è un bene comune”.

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