Una “rabbia dignitosa” dieci anni dopo il tracollo finanziario: la rete europea di Attac si mobilita per assumere il controllo sulla finanza!

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Rete Europea di Attac*

Il 15 settembre 2018 saranno trascorsi 10 anni dal crollo di Lehman Brothers, diventato ormai il simbolo indimenticabile di un sistema finanziario globalizzato e interconnesso. Il crollo è stato il culmine di una crisi finanziaria che ha causato la perdita di milioni di posti di lavoro e di risparmi. Sono stati messi in mostra il sistema, l’avidità e l’imprudenza, l’irresponsabilità nei confronti della società dimostrate dalle società finanziarie, così come la passività e la complicità dei politici negli anni precedenti la crisi. Le grandi società finanziarie potevano gestire i mercati e il prezzo era sconcertante.

Da allora, molti sono stati indotti a credere che gli insegnamenti fossero stati tratti e che forse sarebbe arrivato un cambiamento estremamente necessario. Invece, nonostante le critiche all’ideologia dei liberi mercati finanziari espresse da molti dopo la crisi finanziaria, la morsa del neoliberismo continua a governare tutte le politiche, le regole e le istituzioni finanziarie e quindi la vita dei cittadini. Nell’Unione europea e negli Stati Uniti, i lobbisti continuano a usare senza regole il loro potere, e tutt’oggi i mercati finanziari sono altrettanto pericolosi, se non di più. Le nuove norme sono timide e superficiali, ed è in corso un processo di deregolamentazione. 

Il rischio di un altro crollo continua a crescere e potremmo essere costretti ancora una volta a salvare megabanche con miliardi di denaro pubblico. Milioni di nuove vittime potrebbero unirsi alle fila di coloro che hanno già perso il lavoro, le case e il futuro. Ancora oggi, milioni di persone si ritrovano impoverite e indebitate, ricordandoci che la crisi è ancora in atto. E mentre grandi somme di denaro vengono pompate nelle grandi banche, sempre meno denaro viene messo a disposizione per investimenti in posti di lavoro, servizi pubblici e sviluppo sostenibile.

Cogliamo l’occasione del decimo anniversario della crisi finanziaria come un invito all’azione. Il decennale deve creare un nuovo spazio per dialoghi e dibattiti pubblici sulla crisi e sul futuro della finanza. E’ un’opportunità per dimostrare la nostra “rabbia dignitosa”: abbiamo bisogno di una soluzione socialmente equa per il debito esistente e dobbiamo prendere posizione per il futuro: non pagheremo adesso e non pagheremo di nuovo. Vogliamo che le banche e la finanza siano al servizio della società. E che oggi inizi un percorso che ci porterà a sottoporre la finanza a un controllo democratico.

Dobbiamo smantellare le grandi banche, eliminare le inutili speculazioni, introdurre una tassazione efficace ed equa del settore finanziario e realizzare investimenti pubblici in servizi e infrastrutture che migliorino la vita di molti e creino posti di lavoro.  Dobbiamo raccontare la nostra storia degli ultimi dieci anni dal punto di vista dei cittadini e mettere al primo posto l’interesse pubblico quando guardiamo insieme al futuro. Dobbiamo opporci al grande potere negativo della finanza, che alimenta la disuguaglianza sociale, la povertà, la carenza di servizi pubblici e il cambiamento climatico e abbracciare un nuovo modo di produrre e condividere risorse e ricchezza. Il controllo democratico di cui abbiamo urgentemente bisogno inizia unendo le forze con persone e gruppi diversi. La finanza ha dato prova del suo potere, ma se ci uniamo possiamo spingere l’azione politica necessaria. 

La rete europea di Attac si mobilita per far diventare il 15 settembre prossimo un punto di svolta, in modo che i prossimi 10 anni siano finalmente il tempo in cui riprendere il controllo della finanza.

Questi gli appuntamenti in preparazione in alcuni paesi.

In Belgio, mentre si prepara una manifestazione a Bruxelles, a Liegi sarà allestita una mostra sul capitalismo. Sabato si terrà un’azione nel centro della città. L’azione sarà mirata a BNP e Belfius. È prevista una conferenza con Eric Toussaint e un teatro notturno. Domenica 15, un brunch con Alain Deneault invitato. Il 7 giugno è stata intanto organizzata una Giornata della Giustizia Fiscale.

In Spagna, esiste una coalizione di 30 organizzazioni. Il lancio ha ottenuto una certa copertura da parte della stampa. Sono state coinvolte tutte le lotte nei servizi pubblici. La prospettiva adottata è quella del legame tra fallimento finanziario (privato) e austerità (pubblico). E’ stato stabilito inoltre un legame con la giustizia climatica, poiché sono coinvolti anche i gruppi ambientalisti. Tutti insieme stanno preparando le azioni per il 15 settembre, incluso un “processo” ai responsabili della crisi. È stato creato un logo comune da apporre sui manifesti.

In Austria, opera un gruppo specifico che si occuperà della campagna. Le azioni saranno organizzate il 14 e 15 settembre, oltre a riunioni pubbliche.

In Francia, il processo a Nicoles Briend del 7 giugno è stato una sorta di lancio della campagna, come farà anche l’Università estiva dei movimenti sociali in agosto. A settembre saranno collegati due eventi: il vertice “Un pianeta” (8 settembre) e il decimo anniversario della crisi (15 settembre). Saranno messe in atto delle azioni. Partner importante della coalizione francese è 350.org.

Nel Regno Unito, ci sono state riunioni di una coalizione che si è formata. Attac non è la forza trainante ma essenzialmente si è occupata dei riflessi sulla povertà. Il sindacato Unite era presente all’ultimo incontro e partecipa con la sezione del settore finanziario. Attac nutre dubbi sulla capacità   di risuonare nel panorama britannico, rivolto essenzialmente verso la questione Brexit, ma con War on Want e Jubilee, organizzerà in ogni caso una sessione su “Il mondo trasformato”.

In Norvegia, un crowdfunding sarà destinato all’acquisto di titoli di debito privati sul mercato secondario. L’azione mirerà a denunciare la follia di questo mercato, perché il credito al consumo è esploso in Norvegia dopo la crisi. Un workshop sarà organizzato presso l’università estiva, con un gioco di ruolo (una “scena del crimine”), in una tenda. Il 14 e 15 sarà sicuramente avviata un’azione dinanzi al Parlamento.

In Germania, sono previste due giornate di mobilitazione (14-15 settembre), una giornata di incontri pubblici con accademici e attivisti e azioni il 15. La giornata si concluderà con un festival più incentrato sulle performance artistiche. Incontri avvengono una volta alla settimana con la coalizione che è stata creata.

*traduzione di Roberto Spini

Articolo tratto dal Granello di Sabbia n. 35 di Luglio – Agosto 2018: “Fuori dalla crisi, riprendiamoci la Cassa!  –  Cassa Depositi e Prestiti, una ricchezza collettiva

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