Premessa
La Commissione Europea con la Decisione del 04/12/2013, resa pubblica solo nel novembre del 2016, ha sanzionato alcuni istituti bancari (Barclays Bank, Deutsche Bank, Société Générale e Royal Bank of Scotland) al pagamento di una multa pari a 1,7 mld di euro per la violazione dell’art. 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea e dell’art. 534 dell’Accordo sull’Area Economica Europea (Accordo EEA).
La Decisione si basa su due principi: a) il primo è relativo all’intesa restrittiva della concorrenza, operata dal cartello tra le suddette banche allo scopo di manipolare, a proprio vantaggio, il corso dell’Euribor; b) il secondo è relativo all’indeterminatezza stessa del tasso Euribor (un tasso inteso a riflettere il costo dei prestiti interbancari in euro), poiché i parametri atti ad individuare il tasso variabile sono scarsamente intelligibili, in quanto si fa riferimento a valori concatenati di valute estere tali da non rendere verificabili i dati.
La Decisione riguarda tutti i contratti derivati e tutti i mutui a tasso variabile stipulati nel periodo 29/09/2005 – 30/05/2008 (nel quale l’illecito è stato accertato dalla Commisisone Europea) estensibile al 30/05/2009 (per effetto della determinazione del tasso Euribor a 12 mesi).
La Decisione dell’Antitrust della Comissione Europea apre la strada ai comitatti per l’audit sul debito locale per costruire vertenze concrete in tutti i Comuni.
La Decisione permette infatti la richiesta di annullamento dei contratti derivati stipulati nel periodo 29/09/2005- 30/05/2009, ancora attivi o chiusi da non oltre 5 anni, con conseguente richiesta di risarcimento dei flussi negativi addebitati agli enti locali.
La Decisione apre inoltre la strada alla richiesta di annullamento dei mutui a tasso variabile agganciati al parametro Euribor contratti nel periodo 29/09/2005- 30/05/2009, ancora attivi, con conseguente ristrutturazione degli stessi a tassi nettamente inferiori.
Si tratta di un’occasione senza precedenti per avviare territorio per territorio la riappropriazione sociale della ricchezza collettiva prodotta, mettendo in connessione diretta le lotte per i beni comuni e i servizi pubblici con il tema del debito e dell’austerità.
Raggio d’azione della campagna
La campagna riguarda i derivati e i mutui a tasso variabile stipulati dagli enti locali nel periodo 29/09/2005 – 30/05/2009.
Nel primo caso, coinvolgerebbe i molti enti locali che hanno sottoscritto derivati; nel secondo caso, coinvolgerebbe tutti gli enti locali, i quali hanno sicuramente sottoscritto mutui nel periodo indicato. Di conseguenza, è una campagna che si può avviare in tutti i Comuni, dal più piccolo paesino alla metropoli più grande, sviluppandosi nella dimensione territoriale e con connessioni che la facciano approdare alla dimensione nazionale.
Filoni d’intervento della campagna
Il filone derivati
Il filone derivati può aprire lo scontro Comuni-banche.
E’ importante tenere conto che sono coinvolti tutti i derivati: la Decisione riguarda sia la manipolazione del tasso Euribor (operata da quattro banche europee, condannate per questo) sia l’indeterminatezza dello stesso (che non consente all’acquirente -cittadini, imprese, Comuni- di sapere con precisione l’andamento dei flussi del derivato). Poichè tutti i derivati sono parametrati sul tasso Euribor, tutti i derivati sono coinvolti e tutte le banche sono coinvolte, indipendentemente se facciano parte o meno di quelle condannate dalla Decisione della Commissione Europea.
Il filone mutui
Il filone mutui può aprire lo scontro Comuni-Cassa Depositi e Prestiti.
La grandissima parte dei mutui degli enti locali sono ancora oggi stipulati con Cassa Depositi e Prestiti. In questo caso occorre tenere conto dei mutui stipulati a tasso variabile (e non a tasso fisso), perché sono tutti parametrati al tasso Euribor. Questo permette la ricostruzione del calcolo dei sovra-interessi pagati a Cdp (o alle banche) e la rivendicazione della drastica riduzione dei tassi applicati. Da qui la possibile connessione con il ruolo di Cdp (passata da ente pubblico al servizio dei Comuni a società per azioni che partecipa all’espropriazione della ricchezza sociale dei Comuni stessi) e la conseguente rivendicazione della socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti.
Da non sottovalutare inoltre il fatto che la Decisione permette anche a tutti i singoli cittadini, che abbiano contratto mutui a tasso variabile nel periodo indicato, la possibilità di rivalersi nei confronti delle banche. Questo va tenuto conto, perché può permettere di ampliare il sostegno alla campagna.
Pre-requisiti della campagna
Ogni comitato locale deve avviare il censimento nel proprio Comune:
a) di tutti i contratti derivati stipulati nel periodo 29/09/2005- 30/05/2009, ancora attivi o chiusi da non oltre 5 anni;
b) di tutti i mutui a tasso variabile Euribor stipulati nel periodo 29/09/2005- 30/05/2009 ancora attivi.
Prima fase della campagna
La prima tappa è la produzione di un Rapporto contenente tutti i contratti derivati e tutti i mutui di cui sopra, con chiara indicazione delle risorse sottratte alla collettività, la cui riappropriazione va rivendicata. La produzione del Rapporto dev’essere resa pubblica attraverso un’assemblea cittadina e la diffusione attraverso mass media e web.
La seconda tappa deve prefiggersi la sensibilizzazione territoriale, attraverso iniziative comunicative, flash mob, azioni di mobilitazione, nelle quali rendere chiaro alle persone la sottrazione di ricchezza collettiva da parte delle banche e i conseguenti tagli alla spesa sociale e dei servizi.
La terza tappa è l’organizzazione di una petizione popolare con raccolta di firme per chiedere un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza sul tema, in cui rivendicare:
a) che il Comune si attivi in tutte le sedi per l’anullamento dei contratti derivati e la drastica riduzione degli interessi sui mutui;
b) che il Comune si attivi per mettersi in rete con tutti gli altri Comuni interessati.
Seconda fase della campagna
La seconda fase della campagna è quella della connessione fra i territori e della possibile costruzione di un livello nazionale della campagna stessa.
Si tratta di costruire giornate nazionali di mobilitazione territoriale, in modo che in tutti i territori si facciano iniziative contemporaneamente.
Prima giornata nazionale di mobilitazione territoriale
“Stop Derivati! L’unico interesse che riconosciamo è quello generale”
Azioni comunicative verso le banche responsabili dei derivati e verso i Comuni per spingere l’azione per l’annullamento degli stessi e il risarcimento dei flussi negativi addebitati.
Seconda giornata nazionale di mobilitazione territoriale
“Stop truffe ed usura sui mutui! Cassa Depositi e Prestiti al servizio delle comunità territoriali”
Azioni comunicative davanti alle sedi Cdp e davanti agli uffici postali per rivendicare la drastica riduzione degli interessi sui mutui e la socializzazione del risparmio postale e di Cassa Depositi e Prestiti che lo gestisce.
In questa fase, a seconda di come sono andate le iniziative precedenti, si può lavorare alla costruzione della Rete dei Comuni per la riappropriazione della ricchezza sociale, in modo da affiancare al livello di mobilitazione dal basso l’iniziativa di quegli enti locali che decidono di scendere in campo.