Firenze – Comunità Le Piagge – 7 ottobre 2006
All’incontro, ospitato dalla Comunità Le Piagge di don Alessandro Santoro, che ha voluto anche in questo modo sottolineare la comunanza di percorso e l’adesione alla campagna per la legge di iniziativa popolare, hanno partecipato settanta persone, appartenenti ad associazioni e sindacati nazionali o provenienti dalle realtà territoriali, in particolare da Lombardia, Toscana, Marche, Lazio, Campania e Sicilia.
L’incontro ha avuto una prima parte di presentazione del progetto per l’Osservatorio nazionale sui servizi idrici e di discussione sul testo della legge di iniziativa popolare predisposto in questi mesi dal Tavolo di Coordinamento e dal Tavolo Tecnico. C’è stata una unanime condivisione sul buon lavoro prodotto e gli interventi si sono altalenati tra interventi generali che sottolineavano l’importanza del passo politico che si va ad iniziare e interventi che sottolineavano parti del testo, proponendo integrazioni e modifiche.
Il testo di legge è stato approvato e la consapevolezza di tutte/i è stata sul fatto che ora comincia la parte più difficile del percorso, la campagna per la raccolta delle firme.
Si è sottolineata l’importanza politica di questo passo, dentro un quadro dove le politiche liberiste continuano a dettare l’agenda culturale e politica (vedi DDL Bersani e Lanzillotta) e dove anche nei territori i processi di aggregazione fra multiutilities sono in fase di forte accelerazione.
E se anche si segnalano alcuni processi di controtendenza (l’acqua è considerata da tenere in mano pubblica nel programma di governo, i DDL di liberalizzazione escludono il servizio idrico, il Governo ha impugnato la pessima legge lombarda che obbligava alla privatizzazione), segno che la partita è aperta, occorre una forte spinta dal basso perché l’acqua bene comune diventi una conquista acquisita.
Si è sottolineata la consapevolezza che sarà una partita molto dura per gli interessi economici e strategici in gioco e che lo strumento della legge d’iniziativa popolare deve porsi l’obiettivo di produrre iniziativa e mobilitazione in ogni territorio, soprattutto in quelli dove l’attivazione sociale è ancora assente.
La seconda parte della discussione è servita a raccogliere le prime proposte organizzative (sito, manifesto, volantone, allargamento comitato promotore, ricerca testimonial in diversi ambiti, allargamento media di riferimento, eventi di apertura e chiusura campagna).
Si è insistito sulla necessità che, oltre al Comitato Promotore Nazionale, si costituiscano Comitati Promotori Regionali dovunque e che si faccia il censimento -Ato per Ato- sulla presenza o meno di comitati che possono già avviare le campagna.Per quanto riguarda i tempi, verrà depositato entro una decina di giorni il testo in Cassazione, di conseguenza la campagna può partire a distanza di un mese dal deposito. Da più parti si è sottolineato di decidere l’avvio della campagna solo dopo che tutti i materiali siano pronti e in possesso dei territori.
L’ipotesi è quella di far partire la raccolta firme per fine novembre/inizio dicembre, con conclusione per fine maggio/inizio giugno 2007.
L’insieme delle proposte raccolte sull’organizzazione verrà discussa in una prima riunione organizzativa che si terrà sabato 14 ottobre a Roma alle ore 10, presso la sede di Attac Italia, via S. Ambrogio 4.
Si è decisa infine la partecipazione con volantinaggio alla manifestazione nazionale del 14 ottobre che si terrà a Roma contro la Legge Obiettivo, le grandi opere e per i beni comuni; nonché la possibilità di una presenza organizzata nella manifestazione nazionale del 4 novembre contro precarietà e privatizzazioni.