La Rete Europea di Attac condanna l’esclusione degli osservatori del WTO: sono frutto di un atto arbitrario della polizia
*traduzione a cura di Redazione Attac (a seguire la versione in lingua originale)
La Rete Europea di Attac condanna l’esclusione dal Summit della WTO di Buenos Aires di molti osservatori critici appartenenti ai movimenti sociali e l’imposizione di respingimenti alla frontiera di rappresentanti delle ONG. Si tratta di un atto arbitrario della polizia. In particolare, riteniamo scandaloso l’arresto e il trattenimento per diverse ore di Petter Titland, Presidente di Attac Norvegia, e la sua deportazione in Brasile.
La scorsa settimana il governo argentino ha negato l’ingresso a 60 rappresentanti di ONG e movimenti sociali già accreditati, impedendo loro la partecipazione al Summit della WTO e ad alcuni anche l’ingresso nel Paese.
“Queste misure governative per impedire la presenza di osservatori critici non sono soltanto l’evidenza di un’arbitrarietà democratica ma, insieme alle dichiarazioni del governo Argentino, sono un tentativo di criminalizzare i movimenti sociali” ha spiegato Roland Suess di Attac Germania.
“Queste misure draconiane non hanno precedenti per un paese ospite del WTO e il presidente Macrì dovrebbe vergognarsi del fatto che questa azione derivi da un governo eletto. Ma questa è solo una parte del problema. Se non possiamo porre domande, lanciare sfide o protestare a dei summit come questo, allora il sistema economico globale è diventato veramente autoritario” ha dichiarato Nick Dearden di Global Justice Now (Attac UK).
Per quasi due decenni i movimenti sociali, i sindacati e le organizzazioni della società civile hanno portato avanti delle campagne contro gli accordi commerciali neoliberisti. Abbiamo seguito le negoziazioni, partecipato alle WTO Ministeriali, informato riguardo agli impatti negativi che questi accordi commerciali possono avere sulle vite di milioni di agricoltori, lavoratori e persone in tutto il mondo. Attac ha giocato un ruolo chiave nei paesi europei, sollevando questioni vitali per le persone, e costruendo ampie alleanze per fermare quegli accordi commerciali che mettono le lobby e le multinazionali davanti a tutto.
Con un’azione senza precedenti, il governo argentino ha revocato la partecipazione a due attivisti di Attac già accreditati per la WTO di Buenos Aires del10-13 dicembre, assieme a quella di altre 60 persone in rappresentanza di sindacati, agricoltori e organizzazioni per la difesa dei consumatori, tutti impegnati affinché venga portata avanti un’Agenda giusta e sostenibile per il commercio. Il nostro collega Petter Titland di Attac Norvegia è stato fermato alla frontiera del Paese. La motivazione ufficiale per questo divieto di ingresso è che il governo Argentino afferma che avremmo fatto un esplicito appello per una protesta violenta sui social media, alimentando così caos e intimidazioni.
Queste affermazioni sono totalmente prive di fondamento. Spingere nella direzione di politiche e accordi commerciali neoliberisti e a favore delle lobby e delle multinazionali per le quali c’è un aumento delle proteste, fa parte della nuova strategia dei governi. Questa strategia punta a restringere lo spazio per la partecipazione democratica della società civile. Include la criminalizzazione, la stigmatizzazione e la delegittimazione dei cosiddetti “Human Rights Defenders” (HRDs), difensori dei diritti umani, e la marginalizzazione degli spazi per gli attivisti per via della repressione e intimidazione. La reazione del governo argentino del Presidente Mauricio Macri contro la società civile deve essere letta all’interno di questo quadro politico.
Rete Europea di Attac
The European Attac Network condemns exclusion of WTO observers as an act of police arbitrariness
The European Attac Network condemns the exclusion of many critical observers belonging to social movements from the WTO Summit in Buenos Aires and the imposition of entry bans on NGO representatives as an act of police arbitrariness. In particular, the several-hour arrest of Petter Titland Slatrem, President of Attac Norway, and his deportation to Brazil are scandalous.
Last week, the Argentine government denied 60 previously accredited representatives of NGOs and social movements from participating in the WTO summit, and prevented several of them from even entering the country.
“These governmental measures to exclude critical observers are not only evidence of undemocratic arbitrariness, but in conjunction with the comments of the Argentine government press are an attempt to criminalize social movements,” said Roland Suess of Attac Germany.
“This draconian action is unprecedented for a WTO summit host, and President Macri should be ashamed that this action has come from an elected government. But it’s part of a much wider crack down on civil society. If we are unable to question, challenge and protest at summits like this, the global economic system has truly become authoritarian” said Nick Dearden of Global Justice Now (Attac UK)
For almost two decades social movements, trade unions and civil society organisations have campaigned against neoliberal trade and investment deals. We have followed negotiations, attended WTO Ministerials, informed people about the many negative impacts that such trade deals have on the lives of millions of farmers, workers and people worldwide. Attac chapters in different European countries have played key roles in raising vital issues with the public, and building broad alliances to stop trade deals that put corporate interests first.
In an unprecedented move, the Argentine government revoked the accreditation of two Attac activists to this year’s upcoming World Trade Organization meeting in Buenos Aires from 10-13 December, together with 60 individuals from various trade unions, farmers’ and consumer rights organisations who all engage for a just and sustainable trade agenda. Our colleague Petter Titland from Attac Norway had not even been allowed into Argentina. The official reason for this ban is that the Argentine government claims that we allegedly made explicit calls for violent protests on social media, thus fuelling chaos and intimidation.
This information lacks any evidence. It is rather part of a new strategy of governments across the globe to push through neoliberal pro-corporate policies and trade deals for which they face increasing resistance. This strategy aims at shrinking the space for civil society and democratic participation. It includes the criminalization, stigmatization and de-legitimization of so-called ‘Human Rights Defenders’ (HRDs) and the decreasing of space for activists due to repression and intimidation. The backlash against civil society by President Mauricio Macri’s government in Argentina needs to be understood in this context.
European Attac Network