di Raphael Pepe
Mentre in Val di Susa, da anni, resistono tanti cittadini per difendere il proprio territorio, opponendosi al progetto della linea TAV Torino-Lione, subendo in continuazione una forte repressione da parte delle forze di polizia e dello Stato…
Mentre nel nostro paese, in tempo di crisi c’è chi si oppone coraggiosamente alle inutili “Grandi opere” in difesa del territorio, della salute, dell’ambiente, della pace, dei diritti e di un altro modello economico…
Mentre dei cittadini scelgono di battersi ogni giorno dalla Val di Susa a Vicenza, dai paesi vesuviani contro il progetto della maxi-discarica nel Parco Naturale del Vesuvio, a Torrazza in provincia di Trapani, dove i cittadini si oppongono a progetti edilizi previsti su una spiaggia considerata riserva naturale protetta…
C’è in Francia, nella Loira Atlantica, chi lotta dal 1972 contro il progetto dell’aeroporto “del Grande Ovest”, a Notre Dames des Landes, a circa 20 km da Nantes.
A leggere le cifre, a sentire le ragioni dei cittadini che si oppongono al progetto con presidio permanente, é impossibile non pensare alle ragioni dei No Tav.
Il progetto di costruzione di un secondo aeroporto a Nantes costerebbe 3 Miliardi di euro.In nome del progresso, e nonostante le circa 1200 strutture aeroportuali già presenti in Francia, il governo pretende che questo cantiere sia fondamentale.
In piena crisi economica, una crisi che tocca anche molto il trasporto aereo, e che porta la Spagna ha scegliere nel 2012 di chiudere 47 aeroporti; in Francia il secondo aeroporto di Nantes sarebbe un investimento fondamentale per il rilancio dell’economia francese, per l’impiego e per la crescita.Questo é quanto sostiene il governo Hollande, si sente nei palazzi del potere francese lo stesso ritornello dei precedenti governi di centro destra.
Ci sarebbe da chiedersi se è sempre per il lavoro e la crescita che i governi Sarkozy e poi Hollande hanno lasciato la Peugeot chiudere la sua più grande fabbrica licenziando 8000 lavoratori.Ci sarebbe da domandarsi anche il perché del non intervento dello Stato di fronte al licenziamento dei circa 800 lavoratori di Sea France qualche mese fa, o di fronte all’appello dei circa 1000 operai di Arcelor Mittal Lorena in cassa integrazione da mesi e mesi perché il gruppo indiano che si è aggiudicato la gestione dell’azienda Usinor alla cifra simbolica di un euro nel 2001, oggi ritiene che la produzione di acciaio in Francia vada diminuita perché non abbastanza redditizio.
Il nuovo aeroporto dovrebbe estendersi su circa 1000 ettari ma la zona toccata é molto più estesa se si considerano i progetti di costruzione di nuove strade per i collegamenti. Il progetto dovrebbe realizzarsi su due zone naturali considerate di “interesse ecologico”. Ettari di boschi dovrebbero essere rasi al suolo per consentire l’inizio dei lavori.
Va poi considerato che, secondo un sondaggio del 2010, più del 70% dei francesi dichiara di ritenere inutile la costruzione di nuovi aeroporti in Francia. Oltre ai comitati cittadini, molte associazioni e molti partiti parlamentari si oppongono al progetto.
Il perché il governo si ostini a difendere il progetto non é tanto difficile da capire. Mentre in Italia si difende il progetto della TAV per garantire gli interessi di ENI, IRI, FIAT, in Francia è il gruppo Bouygues ad aver vinto la gara d’appalto per la costruzione dell’aeroporto.
Mentre in Italia si difende il progetto della TAV per garantire gli interessi di ENI, IRI, FIAT, in Francia é il gruppo Vinci ad aver vinto la gara d’appalto per la costruzione dell’aeroporto.Diventato il primo gruppo di costruzione francese, é anche una delle maggiori multinazionali del paese. Questa multiutility gestisce molti servizi, tra cui gran parte delle autostrade francesi.
I lavori dovrebbero cominciare nel 2013, nel frattempo i comitati cittadini occupano le case che si trovano su territorio da loro definito “da proteggere”. L’occupazione é ritenuta ovviamente illegale, dato che tutti gli abitanti della zona sono stati sfrattati dallo Stato.Dal 2008, la zona é autogestita dalle comunità locali, e proprio negli ultimi giorni, mentre in Val di Susa i No Tav subivano la repressione della polizia, i cittadini delle Landes subivano gli stessi trattamenti.
Il 23 e 24 Novembre, circa 500 gendarmi hanno organizzato “un’operazione di evacuazione”, molti cittadini sono stati feriti e circa 70 persone sono state arrestate. Ma la repressione non fa che accrescere il movimento, le manifestazioni si succedono e molti francesi che fino ad ora sapevano poco della questione incominciano ad interessarsene, e l’opposizione cresce…
In tempo di crisi, anche nelle Landes, c’è chi rifiuta la logica del mercato e si oppone ad inutili Grandi Opere che danneggiano il territorio e l’ambiente. Anche in Francia, ci sono comunità consapevoli del fatto che gli investimenti vanno fatti sulla scuola, sulla sanità e per una gestione pubblica e partecipata dei beni comuni.
Anche in Francia, c’è chi si batte ogni giorno per difendere un altro modello economico, non più basato sul profitto delle banche e dei grandi gruppi industriali, ma sulla difesa dei beni comuni e la loro gestione democratica.
Per maggiori informazioni, vi invito a visitare i seguenti siti:
http://comites-ndl.blogspot.fr/
http://www.france.attac.org/article…
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Raphael Pepe – Attac Italia