Italia: rotta di collisione

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di: Antonio De Lellis

Il primo ministro Conte ha molta difficoltà a misurarsi con la realtà se a distanza di poche settimane cambia radicalmente valutazione sull’Italia. Prima: “sarà un 2019 bellissimo”; poi afferma “stiamo vivendo una congiuntura sfavorevole”

Cos’è che non va davvero? Export ok, consumi ok, ma le scorte diminuiscono troppo perché non ci sono ordinativi e senza quest’ultimi nessun artigiano o fabbrica o commerciante acquista e fa magazzino.

Questa naturalmente sarà una bomba sul rapporto debito/Pil perché se il denominatore diminuisce il fattore aumenta di molto.

Per noi che non siamo fissati con la crescita e a cui non allarma troppo un debito che non pagheremo mai, quello che dovrebbe preoccupare è l’assoluta incapacità di questo governo di aderenza con la realtà. Questo si tramuta in “indispensabili” misure come il decreto sicurezza, la legittima difesa o la quota 100 e Rdc (nrd Reddito di cittadinanza) che, alla luce di quello che sta accadendo, daranno luogo a scoperture notevoli.

Gli stessi obiettivi della quota 100 e Rdc, che nessuno può non condividere, come lotta alla povertà e revisione della riforma Fornero, si potevano ottenere tassando i ricchi, beninteso, ovvero facendo una lotta alle disuguaglianze. Chi non elimina le disuguaglianze non sta aiutando i poveri, ma li sta prendendo in giro.

Che dovevano fare? Forse, affrontare il tema del debito economico, sociale e ambientale come leva per governare e scoprire la corruzione (internazionale e nazionale) che dietro di essa si è nascosta e si nasconde, sarebbe stato un buon punto di partenza. Tassare i ricchi per evitare derive oligarchiche, ridurre e annullare le spese militari, evitare i salvataggi bancari, evitare le grandi opere inutili e dannose, non privatizzare, agire a livello nazionale e internazionale per una conferenza sul debito e fisco (seria battaglia contro gli offshore e i paradisi fiscali). Investire su economia circolare e preventiva, dirottare investimenti su contrasto al riscaldamento globale reale.

Faremo la fine del Titanic? La rotta di collisione c’è, ma il problema (secondo la percezione della realtà) non sarebbero i capitani alla guida della nave, ma l’equipaggio, troppi clandestini a bordo, troppi di colore, troppo vessati da ladri, assassini e stupratori specialmente di colore o Rom.

 

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