Il Governo non rende pubblico l’accordo con TAP? Ci pensa il Movimento.

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da NoTap.it

Sono giorni che, per giustificare la presa di posizione a favore di Tap (contravvenendo ad ogni promessa elettorale), il Governo fa girare in rete soltanto le firme di un contratto che vogliono spacciare per “vincolante” ma che tale non è. Infatti, quello che viene mostrato è l’IGA, un accordo tra stati non vincolante, e non un accordo con Tap. Nessuno si è mai chiesto perchè mostrano soltanto le firme e mai il contratto?
La risposta è semplice: perché bisogna mettere in piedi una macchina del fango atta a screditare la lotta, visto che potrebbe smascherare la verità. Ed è proprio per questa voglia di verità, che vi facciamo vedere questo contratto.

Già quello che è scritto nel preambolo, è una spiegazione dell’ articolo 5 dell’accordo, comma 1, che spiega come l’Italia non abbia mai sottoscritto un accordo HGA con TAP.

Ma c’è di più: all’art.3, c.1 recita esplicitamente “nessuna disposizione del presente accordo imporrà alla Repubblica italiana di derogare alle disposizioni obbligatorie dei trattati comunitari“. Cosa significa questo? La risposta è semplice: in caso di abbandono dell’opera, TAP può chiedere risarcimento attraverso forme contenziose, ma resta vincolata alle condizioni della “Carta dell’energia” e al rispetto degli altri Trattati dello Stato italiano (come quello di Parigi sul clima), della Costituzione italiana e del Diritto europeo. Il che significa che TAP, per vedersi dar ragione, deve dimostrare di aver rispettato tutte le norme italiane ed europee: tutte, non solo alcune, compresi i Trattati internazionali in materia ambientale.

Arrivando all’ articolo 12, modifiche e risoluzioni, l’accordo recita che “… nessuno potrà rescindere l’accordo senza il consenso delle altre parti…”, il che non impedisce la rescissione del contratto, bensì la permette con l’accordo tra le parti e con un “… preavviso di tre mesi…”
A conferma di ciò è il successivo art. 13: “Le controversie relative all’interpretazione o all’attuazione del presente Accordo devono essere risolte per via diplomatica.”
Quindi, quella del “contatto vincolante” è soltanto una voce senza fondamenta.

Questi sono i dati di fatto. Se a questo aggiungiamo che l’unico documento in possesso è un accordo e non un contratto (che peraltro cercano di tenere celato), ci rendiamo conto perfettamente che sul discorso contratti/risarcimenti è stata montata una storia di falsità. E se così non è, chiediamo a gran voce di mostrarci tutti i documenti che certificano il contrario. Ma la risposta a questa domanda la conosciamo già…

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