di Vincenza Muto
il grande economista che combatte gli ingiusti debiti si confronterà con i cittadini, la partecipazione del Sindaco de Magistris. Intervento di Vincenzo Benessere.
In Massa Critica uno dei tavoli più attivi e attinenti al periodo in corso è senz’altro quello sull’audit composto di setto sezioni quali debito, acqua e porto. Di questo tavolo ne fa parte Vincenzo Benessere, chimico “prestato all’Economia” che illustra cosa sarà l’audit che comincia domani presso la struttura dell’Asilo
“Con la chimica ovviamente so qualcosa di matematica e di informatica, questo mi ha dato la possibilità di studiare e comprendere elementi di economia, che è oggi ancora alla base di tutti i processi politici.
In Massa Critica c’è qualcosa di straordinario, tante realtà che cercano di lavorare insieme in un unico progetto, i compagni di Zero81 che hanno un’anima molto più attiva nelle lotte sociali, una parte degli attivisti politici dell’Asilo che si occupa di teoria della politica e nuovi strumenti del diritto, poi Bagnoli Libera che è più alla ricerca di identità territoriali, e altre realtà che fanno perno su cultura, vivibilità, acqua. Insomma crediamo, e a ragione, di occuparci di tutti molti che la società ci impone per vivere e in alcuni casi, purtroppo, a sopravvivere.
Il fenomeno italiano va interpretato, l’Italia, negli ultimi 20 anni ha avuto un avanzo primario per 18 anni, questo vuol dire che abbiamo sempre avuto entrate superiori alle uscite, allora perché mettere la testa sotto la sabbia e non porsi una domanda semplice? Come è possibile che avendo per 18 anni consecutivi soldi in cassa il nostro debito è così esposto alla speculazione internazionale ed europea? Insomma, perché non si allenta la morsa dell’austerità? Dobbiamo fare sacrifici e taglia a università cultura e sanità, per dire le prime 3 necessità di un Paese moderno, chiediamoci, perché?
Noi abbiamo degli interessi sul debito che sono terribili, paghiamo come Paese, e quindi anche noi a Napoli, interessi che dal’ 81’ ,quando i ministeri dell’Economia e la Banca d’Italia furono scissi sono aumentati a dismisura poiché, il Tesoro non era più garantito dalla Banca d’Italia e questo fece si che quando il Ministero doveva affrontare degli investimenti i prestiti che ci furono erogati, non avendo la garanzia primaria della B.d. I, ebbero non più tassi d’interesse sostenibili ma molto al di sopra dell’usura.
Il cuore del problema nasce da quella sciagurata operazione. Da quegli anni il debito, e i relativi interessi, è passato dal 60% del Pil all’attuale 130%.
Ma ciò che più conta è che abbiamo avuto prestiti da Banche e soprattutto “privati”, ma chi sono? Dove sono? Che attività svolgono? Non è dato sapere in trasparenza e completezza, sappiamo che dobbiamo dei soldi, ma non a chi.
Le banche che sono diventate associazioni affaristiche, hanno l’obiettivo di aumentare a dismisura i profitti e non supportare semplicemente il credito, ma sulle teste di chi? Di tutti noi, di cittadini che non siamo mai stati chiamati a far scelte di economia, e tutte le leggi ci sono catapultate in testa.
Le Banche che ci prestano soldi comprano il danaro allo 0,5% (il quantitative easing di Draghi) però poi in cambio non vogliono il 3%, come era un tempo per i mutui casa, ma pretendono una riscossione che viaggia tra il 13% e il 15%, magari pure a tasso variabile.
Domani (oggi per chi legge) e sabato mattina all’Asilo proprio di questo si parlerà, l’inizio dell’audit sul debito, “chi è in debito con chi?”che è un dibattito contro il debito e, con la presenza di Eric Toussaint, dell’Università di Liegi e Parigi, e presidente del “CADTM” (comitato per l ‘abolizione dei debiti illegittimi) e peraltro anche membro di Attac in Francia.
È una presenza importante che ci spiegherà dalla crisi greca a quella di Napoli, come potere uscire fuori da questa situazione che oltre ad essere insostenibile ha poco tempo di vita, fin quando si potrà campare sul sangue dei popoli?
Spettatore molto interessato sarà il Sindaco Luigi de Magistris. Al Sindaco vengono offerti tanti suggerimenti, come ad esempio la possibilità di non pagare il debito o contravvenire al patto di stabilità “tout court”.
Dal Patto di stabilità si esce con una strategia e fornendo una alternativa. Per il circolo vizioso in cui siamo caduti non è possibile una decisione unilaterale –non paghiamo e basta- ciò non è possibile, i creditori attaccherebbero con azioni legali e i soldi attraverso blocchi e prelievi di finanziamenti erogati al Comune, non la vedo una strada percorribile, ecco perché è importante domani esserci, per cominciare non solo a capire, ma perché davvero si possa mettere in cantiere un movimento che sappia quel che chiede“
Pubblicato il 16.2. 2017 in http://www.cantolibre.it