Dieci anni fa c’era un movimento che si affacciò nelle piazze, gridando “voi G8, noi 6 miliardi”
un movimento appena nato divenuto adulto in pochi giorni
dentro le violenze nelle strade e le torture a Bolzaneto
dentro il massacro della Diaz e l’arroganza del potere
dieci anni fa c’era un ragazzo che si chiamava Carlo
Dieci anni fa c’era un movimento che diceva “un altro mondo è possibile”
diceva acqua, beni comuni, pace, democrazia e diritti per tutti
riempiva le piazze con rabbia e allegria
un movimento forte con una sola contraddizione
dieci anni fa c’era un ragazzo che si chiamava Carlo
Dieci anni dopo siamo a Genova a dire “loro la crisi, noi la speranza”
con le stesse ragioni di allora dentro le lotte di oggi
una società in movimento contro la crisi globale
abbiamo la stessa determinazione e la stessa contraddizione
un ragazzo che si chiamava Carlo
Un ragazzo, il nostro limite
la rabbia contro l’ingiustizia
il futuro contro la disperazione
C’era un ragazzo che si chiamava Carlo
Lo portiamo dentro ognuno di noi