La rete europea di ATTAC accoglie con favore la decisione del Consiglio ECOFIN del 22 gennaio, di approvazione della tassa sulle transazioni finanziarie e di andare avanti sottoponendola alla procedura di cooperazione rafforzata che coinvolge 11 Stati membri dell’Unione europea.Come promotore iniziale di questa tassa il movimento di Attac considera tale decisione come una vittoria, perché è il risultato di una campagna lunga più di 10 anni fatta da ATTAC di tutta Europa. Molte altre organizzazioni hanno lavorato su questa idea, anche se a volte con differenze importanti per quanto riguarda il concetto.
Quindici anni fa l’organizzazione internazionale ATTAC ha iniziato la sua campagna per attuare questa tassa globale sulla finanza, che, nella visione di Attac, non deve perseguire finalità di gettito come obiettivo principale, ma dovrebbe far parte di un nuovo sistema di tassazione globale per il finanziamento dei beni comuni globali come strumento di regolamentazione, distributivo e penalizzante contro la speculazione finanziaria.ATTAC sottolinea che questa proposta ha avuto un alto valore simbolico: abbiamo dimostrato che politiche alternative sono possibili, proponendo una misura che, nel momento in cui è stata proposta, è stata generalmente considerata come impossibile imporre, e dimostrando che, con sforzi determinati dei cittadini, può essere imposta ai governi. Oggi ne avviene una dimostrazione evidente.
Questo risultato è particolarmente importante in questi giorni di crisi e di politiche di austerità, che vengono presentate come inevitabili, anche se la loro inefficienza e l’assurdità è già stata dimostrata.
Quello che è successo nel caso della tassa sulle transazioni finanziarie dovrebbe aumentare le speranze di tutti coloro che lottano contro l’austerità e propongono vere alternative ad essa. Queste alternative sono possibili, saranno adottate, portate da cittadini che credono in esse e lottano con determinazione per imporle.
La lotta per tale imposta non è finita. Il diavolo è nei dettagli, come nulla è scolpito nella pietra, per quanto riguarda i meccanismi di applicazione e le aree di destinazione. I negoziati inizieranno dopo questa decisione, ma i piani per impostare un’aliquota del 0,1% sulle transazioni in azioni e obbligazioni sono positivi. Vale la pena di sottolineare la prevista inclusione di tutti i prodotti e gli attori finanziari, compresi gli hedge fund, nell’assoggettamento alla tassa e che l’imposta verrà addebitata nel paese in cui i trasferimenti hanno luogo. Ma ci sono gravi carenze per quanto riguarda le proposte discusse in questo momento: l’aliquota fiscale proposta sui derivati ??è molto bassa, solo lo 0,01% – che limita la sua capacità di arginare e prevenire la speculazione e la volatilità, e la sua applicazione non include le operazioni in valuta, lasciando senza tassazione un mercato altamente speculativo ed estremamente volatile, che movimenta 4.000 miliardi di € al giorno. La rete europea di ATTAC continuerà ad esercitare pressioni sui responsabili delle decisioni per quanto riguarda questi punti.
ATTAC riconosce che, data la gravità della crisi attuale, pochi problemi saranno risolti da questa tassa in sé. Altre misure sono necessarie per servire lo scopo di riequilibrare o ridefinire i trasferimenti tra le zone economiche in Europa, anche se una grande quantità di risorse potrebbe essere assicurata attraverso la FTT. Inoltre altre misure saranno necessarie per sradicare l’attuale crisi economica, sociale e politica in Europa, tra cui l’eliminazione completa dei paradisi fiscali e una riforma globale dei sistemi fiscali tendenti verso una tassazione dei redditi da capitale ad un livello uguale o superiore ai redditi da lavoro.
La rete europea di ATTAC continua a proporre e lottare per alternative realistiche alle politiche attuali, insieme ad altri movimenti sociali in tutta Europa. Il processo di ALTERSUMMIT, che riunirà i movimenti sociali europei nel mese di giugno ad Atene, la culla della democrazia, è una tappa importante in questo senso.
Rete Europea di ATTAC