Come si esce dalla crisi.
Per una nuova finanza pubblica e sociale
Pubblicato il 10 ottobre 2014
Dal 2007 la crisi non fa che peggiorare i suoi effetti economici e sociali, e i grandi economisti, i “Bocconi boys” consiglieri dei Governi negli ultimi vent’anni, continuano a proporre come rimedio politiche di austerità, per poi scoprire che sono le stesse che l’hanno causata.
In questo libro, 11 originali contributi di economisti e attivisti sociali, frutto di oltre due anni di confronti pubblici, smascherano le false argomentazioni utilizzate da Oligarchi e Accademici liberisti.
Gli autori analizzano e smontano le teorie del debito pubblico fuori controllo, identificano i passaggi essenziali per determinare una reale equità fiscale, scoprono i nessi finanza/lavoro, tematizzano le opzioni di riconversione ecologica della produzione e illuminano le pratiche di autogestione eco-produttiva, giungendo a proporre un’innovativa forma di finanza pubblica, in primis attraverso la riappropriazione sociale di Cassa Depositi e Prestiti.
Uscire dalla crisi si può, ma mettendo in soffitta quarant’anni di politiche neoliberiste e ripensando un nuovo modello di società.
«L’attuale recessione non è legata al fatto che non ci sono soldi. I soldi ci sono, e sono pure troppi. È che stanno tutti dalla parte sbagliata».
Chi fosse interessato ad acquistare una o più copie può scrivere a segreteria@attac.org