Assemblea nazionale degli audit cittadini sul debito
Parma 25/11/2017
Report
Pessimo clima meteorologico, ottimo clima interno, bella accoglienza, buone relazioni interne che hanno sortito un buon livello di confronto, incontri e scambi di impegni reciproci per territori similari o limitrofi.
Premessa
In un contesto italiano frammentato e sfilacciato incontri come questo, seppur con i loro limiti, hanno anche l’obiettivo di tessere una trama comune che metta insieme veri Audit cittadini sul debito e far sentire meno isolate realtà che partono da situazioni differenziate, di lotta e di vertenza come anche di impegno di giustizia sociale e territoriale.
Presenti realtà provenienti da Madrid, Torino, Saronno, Genova, La Spezia, Parma, Reggio Emilia, Bologna, Grosseto, Napoli, Roma, Molise, Brescia. Per il Cadtm Italia erano presenti: Vittorio Lovera, Chiara Filoni, Cristina Quintavalla, Stefano Risso, Antonio De Lellis, Antonio Manti, Memmo Buttinelli
Nel pomeriggio i due gruppi di lavoro, circa 60 partecipanti (30 per ciascun gruppo- al mattino si sono raggiunti circa 75 partecipanti), si sono confrontati su:
– messa in comune di esperienze e soluzioni tecniche;
– gruppo su piattaforma politica.
Dal primo gruppo di lavoro tecnico è emerso quanto segue:
– Necessità di un gruppo di lavoro composto da competenze tecniche, giuridiche, economiche che si metta a disposizione per risolvere questioni complesse o d’emergenza e che possa anche svolgere un ruolo di formazione interna minima su bilancio, contratti, derivati e debito pubblico enti locali (Maria Pia di Parma e Simona Repole per la parte contabile?)
– Necessità di un gruppo di lavoro su bilancio partecipato che parta dai bisogni del territorio;
– Considerare il debito come tema collante e centro per collegare le lotte;
– Necessità di mettere in comune il materiale utilizzato per le vertenze, carte di lavoro, strumenti di indagine; il sito del CADTM Italia (italia.cadtm.org) può già ospitare del materiale. Si potrebbe eventualmente creare un dropbox per informazioni più confidenziali
– Necessità di un gruppo di lavoro su tariffe e audit multi-utility.
– Necessità di collegarsi sempre al tema generale del debito pubblico italiano;
– Necessità di un gruppo di lavoro sulla comunicazione che scambi esperienze che sono uscite dal circuito ristretto per avere un impatto sulla popolazione (1 persona per realtà territoriale: chi?);
– Considerare sempre la natura politica degli Audit che non partono per forza dall’analisi dei bilanci degli enti locali, ma che cerca sempre di seguire le vertenze e le macro-scelte di politica del territorio e delle comunità (le nostre fonti sono La conservatoria, il catasto, la camera di commercio ecc).
Le indagini di ricerca che possono partire dalle operazioni speculative finanziarie, sul territorio (edilizie), rapporto con partecipate ecc. non hanno come obiettivo necessario il bilancio, ma sicuramente a smascherare la geografia dei poteri e la trama che c’è dietro operazioni che creano un debito sociale, ambientale, economico e finanziario.
Le fonti delle nostre lotte che caratterizzano partono da vertenze sul territorio o sulle banche. Seguendo queste due trame si arriva anche ad effetti sul bilancio e sul debito effettivo o potenziale.
Una cosa chiara a tutti è che ormai le questioni degli audit locali non sono mai disgiunte dal debito nazionale e dalle costrizioni imposte dal Fiscal Compact.
2° gruppo su piattaforma politica
Dal confronto è emerso quanto segue:
– La necessità di preparare dei Kit e/o strumenti entro gennaio chiedendo ai gruppi di lavoro che stanno avanti di mettere a disposizione gli strumenti già a disposizione;
– L’orizzonte comune è la commissione di indagine sul debito pubblico italiano possibile solo moltiplicando le auditorie locali, in questo Cadtm si mette a disposizione ed è al servizio delle realtà (anzi potrebbe essere il gruppo tecnico/giuridico/economico);
– La necessità di creare una rete tra le lotte, per una comunicazione, una contro narrazione, una sensibilizzazione;
– Porre l’accento alla “rinuncia” che le persone subiscono a seguito della minor accessibilità ai servizi sanitari, trasporto, acqua ecc.;
– Trasformare il sentirsi in colpa per il debito causato, secondo la narrazione dominante “dall’aver vissuto al di sopra delle proprie possibilità” in una esigenza di diritti essenziali;
– Viene acquisita quale carta di intenti “La carta di Genova” rimessa in discussione e sottoposta ad una revisione. Entro fine dicembre sarà adottata una Carta politica condivisa da tutti i membri per definire gli obiettivi degli audit locali (gruppo lavoro: Marco Bersani, Vittorio, Chiara, Giuseppe, Cristina)
– Ogni realtà di auditoria dovrà avere un referente che comunichi con il gruppo nazionale (chi?)
Riassumendo esiste un:
1) Aspetto culturale (valorizzare la contro-narrazione);
2) Aspetto politico (restyling della Carta di Genova = 2.0);
3) Aspetto sociale ossia entrare nel merito delle vertenze assumendo come diritto fondamentale la incomprimibilità della spesa sociale (la ns non è una battaglia finanziaria, ma sociale e politica).
Sono state presentate o scambiati alcuni dei risultati degli audit di Parma (con proiezione) e di Genova (in allegato troverete la documentazione) del loro preziosissimo lavoro.
E’ intervenuto nel pomeriggio anche l’assessore del Comune di Napoli.
In conclusione qualche gruppo di audit si aspettava anche un intervento tecnico, ma la mancanza di una relatrice non ha consentito di approfondire tematiche specifiche. Prossimo appuntamento a Napoli in primavera.
E’ stata presentata anche l’iniziativa prossima che come Cadtm faremo a Pescara il 27 gennaio.