Attac Imperia: «No alla propaganda al Festival di Sanremo»

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Foto: CC Luca Galli

“Contro chi fa la guerra, chi la prepara, chi la desidera”. Così recitava il comunicato di Attac Italia all’adesione della manifestazione nazionale contro la guerra, a Roma il 5 marzo scorso. A quasi un anno di distanza dall’aggressione dell’Ucraina, stiamo vivendo un momento di pericolo senza precedenti. Viene innalzata ulteriormente l’asticella del conflitto armato anziché esplorare al massimo i canali del dialogo e della mediazione, ormai usciti completamente di scena.

È in questo clima che Attac Imperia ha promosso nei giorni scorsi, insieme ad altre realtà del comitato “Cittadin* per la pace Sanremo”, una mobilitazione contro la propaganda di guerra al festival.

É in questo clima e per queste ragioni che in occasione della testimonianza di Volodymyr Zelensky al festival ribadiamo con la voce di chi è da sempre contro la guerra, senza se e senza ma, e contro l’ipocrisia, troppo spesso impiegata come strumento di distrazione di massa.

É tempo di cura, non di profitti e di guerra!

Di seguito il comunicato collettivo del 25 gennaio #nopropagandaalfestival:

È Il Festival della Musica italiana. Questo dovrebbe essere.”

Ormai da anni, le 5 serate sono teatro di battaglie sociali di ampio impatto: a turno i conduttori del Festival si fanno portatori, attraverso ospiti, o co-conduttori e co-conduttrici, della lotta contro il razzismo, contro i femminicidi, contro le mafie. Battaglie sacrosante. Ma quest’anno, il direttore artistico ha accettato di regalare uno spazio al Presidente ucraino Volodymyr Zelensky; uno spazio, a nostro avviso, di unico respiro propagandistico.

Difendiamo l’idea di riempire intervalli del programma con monologhi, canzoni, dialoghi di sensibilizzazione, ma un presidente di una nazione in guerra è propaganda sulla pelle di soldati, cittadini, che vivono l’incubo della guerra o che si sono visti costretti a mollare tutta la loro vita, per cercare riparo in paesi completamente sconosciuti.

Troviamo anche ingiusto che, anche in questo caso, ci siano guerre e cause di serie A e di serie B: perché non lasciare spazio ai palestinesi, in guerra da che se ne ha memoria, alle donne afghane, che hanno perso il diritto di vivere in qualità di esseri umani.

E se si vuole toccare il tema guerra, perché non promuovere la pace, perché non invitare il Nobel per la pace?
Oltre a essere propaganda, è pure della più becera e ipocrita.

Invitiamo le associazioni e i singoli cittadini che condividono il nostro sdegno, a copiare e incollare il comunicato sulle proprie pagine social con #nopropagandaalfestival e #cittadiniperlapacesanremo, come nostra firma.

Ci opponiamo a qualsiasi forma di violenza e di guerra, sia diretta che indiretta!

 

Società della cura Liguria
Attac Imperia 

 

 

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