L’assemblea nazionale di Attac Italia, che si è svolta il 21-22 giugno a Bologna, è stato un importante appuntamento per l’associazione.
Vi hanno partecipato i comitati locali di Torino, Genova, Imperia, Saronno (Va), Lomazzo (Co), Pavia, Vignola (Mo), Modena, Forlì, Ferrara, Firenze, Chianti Valdelsa (Fi), Grosseto, Roma, Termoli-Pescara e Napoli, assieme a persone di Parma, Reggio Emilia, Milano e Bologna.
Al centro della discussione, che si è avvalsa anche di un seminario pubblico con gli interventi di Corrado Oddi, Ornella De Zordo, Luca Alteri e Marco Bersani, il tema del profilo di Attac Italia nella fase politica che stiamo attraversando, ed in particolare in merito alla necessità di un salto di qualità di contenuto e di iniziativa da parte dei movimenti sociali.
In questo senso, la discussione, che ha affrontato anche il ruolo dei movimenti fra conflitto e democrazia, partecipazione e rappresentanza, ha puntato a definire con maggior chiarezza quale può essere, a tutti i livelli, il contributo di Attac Italia.
L’insieme del confronto ha delineato come l’alleanza sociale e politica dei movimenti debba essere l’orizzonte da costruire e come questo debba essere l’obiettivo che Attac si pone e sul quale porta il proprio contributo, territorialmente e a livello nazionale.
Un’alleanza sociale che può nascere solo da un’adeguata comprensione del reale –di qui la necessità di approfondire l’analisi sul capitalismo nella sua fase della finanziarizzazione spinta- e dalla costruzione di alcuni obiettivi comuni che, nel dar maggior forza alle singole conflittualità diffuse in campo per i beni comuni e i diritti, sappiano anche incidere non solo sul versante della resistenza alle politiche liberiste, bensì delineare uno scontro collettivo sui grandi temi del rifiuto della trappola del debito, della necessità di una riappropriazione delle risorse e della ricchezza sociale e di una conquista dal basso di una nuova democrazia partecipativa.
Sono questi i temi che, nella pratica concreta, possono dare contenuto all’alleanza sociale e politica dei movimenti e mettere le premessa per una soggettività politica ampia e plurale che sappia innanzi tutto agire nella società, per poi porsi in maniera innovativa anche il problema dell’attraversamento delle istituzioni.
Un’alleanza sociale e politica che può da subito essere praticata nei territori –con esperienze già in corso in diverse realtà locali dell’associazione- provando a mettere assieme le diverse vertenze sui beni comuni con l’obiettivo complessivo di riappropriarsi della democrazia di prossimità, investendo l’ente locale con rivendicazioni relative alla riappropriazione dei beni comuni, al contrasto al patto di stabilità, alla riappropriazione di una finanza locale, alla sperimentazione di nuove forme di economia sociale territoriale.
Un’alleanza sociale e politica che a livello nazionale deve misurarsi da una parte con il contrasto alle politiche di austerità, europee e nazionali, e dall’altra costruire vere e proprie campagne per i beni comuni e contro le privatizzazioni, per una nuova finanza pubblica e sociale, per una nuova democrazia reale.
Sono tutte riflessioni che verranno ulteriormente elaborate nell’appuntamento dell’Università estiva di Attac Italia, che si terrà a Cecina Mare (Li) il 12-14 settembre prossimo.
Dal punto di vista delle campagne in corso, l’assemblea ha confermato il contributo che Attac Italia dà e continuerà a dare:
- al Forum italiano dei movimenti per l’acqua e alle battaglie per i beni comuni;
- al Forum per una nuova finanza pubblica e sociale, con la campagna per la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti,
- alla campagna “Stop TTIP”
L’assemblea ha inoltre affrontato il tema del rafforzamento dell’associazione e della maggior partecipazione collettiva alla vita della stessa, sottoponendo alla riflessione dei comitati locali, molti dei quali nati recentemente, l’opportunità di maggiori scambi, confronti e collaborazione sui seguenti temi:
- partecipazione alla discussione politica nazionale dell’associazione,
- partecipazione alla redazione del Granello di Sabbia, divenuta importante rivista mensile on-line dell’associazione;
- partecipazione alla redazione del sito web, recentemente rinnovato, alla pagina fb, al canale youtube di Attac, costruendo un vero e proprio gruppo comunicazione;
- partecipazione a idee, progetti e bandi per favorire la sostenibilità finanziaria dell’associazione
In questa direzione sono state proposte maggiori riunioni tra i comitati territoriali geograficamente omogenei, iniziative di discussione locali con la partecipazione di membri del Consiglio Nazionale, la diffusione delle università popolari locali come strumento per favorire l’autoformazione e promuovere l’alleanza sociale fra i movimenti.
Si è infine avanzata una proposta di innovazione per il Consiglio Nazionale da rinnovare : oltre a richiedere una discussione approfondita dentro ogni comitato locale per promuovere l’idea che ogni comitato indichi una propria persona che partecipi al Consiglio Nazionale, si è pensato di allargare lo stesso a persone, reti e soggettività esterne all’associazione, proponendo loro di contribuire ad un confronto interno-esterno, che aiuti tutte e tutti in questa fase di forte necessità di capacità di analisi e di proposte di azione.
Si è quindi deciso di non rinnovare seduta stante il Consiglio Nazionale dell’associazione, bensì di darci un tempo collettivo di riflessione e di confronto fino a settembre.
IL CONSIGLIO NAZIONALE DI ATTAC
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