Guerra, guerra e ancora guerra. Possiamo vivere in questo modo?

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di Attac Italia

Le immagini provenienti da Israele e Palestina sono atroci. Migliaia di vite di civili andate perdute in pochi giorni, mentre nei prossimi potrebbe verificarsi la distruzione totale di Gaza, a definitivo compimento dell’illegale occupazione israeliana che perdura in quei territori da 75 anni.

Papa Francesco a parte, nessun capo di stato o di governo occidentale sta chiedendo di fermare la barbarie crescente, contro cui invece si schierano la gran parte dei governi mondiali (ma su questo i nostri media principali tacciono): la stessa ONU ha dichiarato illegale l’assedio di Gaza.

Non solo: i nostri governanti, che fino a ieri ci spiegavano che contro un’occupazione militare come quella russa in Ucraina bisogna stare dalla parte degli assaliti, oggi si collocano senza batter ciglio dalla parte dell’assalitore di turno, quell’Israele di cui mai hanno condannato le violazioni.

In ogni caso, ci chiedono di schierarci dalla parte di uno o dell’altro governo e/o Stato, come se si trattasse di fare il tifo per una squadra di calcio, mentre stiamo parlando di carneficine umane.

Vogliono sostituire a livello internazionale i “diritti umani” con il “diritto alla vendetta”.

CI VOGLIONO INSENSIBILI DI FRONTE ALLA TRAGEDIA, AL DOLORE CHE CI RACCONTANO LONTANI.

CI VOGLIONO RASSEGNATI AD UNA QUOTIDIANITA’ DOVE LA GUERRA ENTRA COSTANTEMENTE NELLE NOSTRE VITE, DOVE LA MORTE DI “ESSERI UMANI DI SERIE B” (DAI MIGRANTI AI “NEMICI” DI TURNO) DEBBA ESSERE CONSIDERATA IL “PREZZO DA PAGARE” DEL NOSTRO BENESSERE.

Un benessere presunto, perché la ricchezza si concentra nelle mani di sempre meno persone, a scapito di moltitudini crescenti, non solo nel “Sud del mondo”, ma anche nel ricco Occidente.

Dove non è vero che questi fatti sono lontani, perché le loro conseguenze sono sempre più presenti nelle nostre vite ogni giorno: dal clima alterato alle migrazioni di massa, dalle minori spese per i servizi del territorio (municipio, sanità, pensioni, trasporti, reddito) alle maggiori spese per le politiche di falsa “sicurezza” (quella armata) sia su scala locale che a livello globale.

NOI NON CI STIAMO A VIVERE COSI’, E TU?

Ecco perché ci troverete in tutte le piazze a lottare per i diritti umani delle popolazioni civili vittime di guerre, occupazioni e politiche economiche inique.

CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO E RIPRISTINO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE! LA PALESTINA AI PALESTINESI!

 

Immagine: Wikimedia Commons – File:Damage in Gaza Strip during the October 2023 – 02.jpg

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