di Alessandra Filabozzi e Vittorio Lovera (Attac Italia, CERS Illuminati Sabina)
Per creare una CERS occorre una Comunità. Non una comunità qualunque, ma una comunità “intelligente e mutualistica”, capace di pensare all’ambiente e alla solidarietà sociale prima dei propri interessi di tasca. Cosa non facilissima, ma senza dubbio possibile. O almeno, questo è quello che è capitato a noi: in Sabina, a Montopoli, 4800 abitanti, a un tiro di schioppo da Roma, in una realtà storicamente votata all’olivocultura, è nata una delle prime CERS italiane, la CERS Illuminati Sabina.
Ma cosa è una CER? E’ una Comunità Energetica Rinnovabile che risponde alla normativa europea RED II (2001-2018) nata per favorire il consumo locale di energia rinnovabile autoprodotta dai cittadini, singoli o tra loro associati, collegati alla stessa cabina primaria di Alta o Media Tensione. La normativa è finalizzata all’obiettivo di avere un consumo finale lordo di energia dell’UE proveniente da fonti rinnovabili almeno pari al 32%, obiettivo successivamente innalzato al 45% (Red III). L’Italia recepisce la normativa e, con il solito ritardo, arriva finalmente alla emanazione delle Regole Operative (23 febbraio 2024, pubblicate anche sul sito del GSE) che disciplinano l’accesso alle tariffe incentivanti e ai contributi in conto capitale.
E cosa è una CER-Solidale? E’ una CER che vuole utilizzare una parte dei contributi derivanti dagli incentivi per finalità sociali e solidali. E’ evidente che si tratta di tutt’altro approccio rispetto alla semplice CER che vede nell’incentivo il vero core business vissuto come vantaggio esclusivamente individuale.
Importante stimolo per la nascita della nostra CERS sono state alcune delle riflessioni delle Reti di Economia Etica e Solidale che hanno dato vita alla rete CERS Roma. I nostri storici contatti come Attac con Riccardo Troisi, Mauro Gaggiotti, Manuele Messineo e altri, e la partecipazione attiva dell’ex parlamentare europeo Dario Tamburrano (Commissione Ambiente UE) a questo processo, ci hanno permesso di elaborare un’idea di percorso virtuoso.
Nel Comune di Montopoli di Sabina (Rieti) i/le partecipanti alle Associazioni Conflitti APS, Attac Sabina, Atelier Ikwa, Centro Olistico Sabino, Azienda agricola biologica Il Borgo del Viandante, che già da tempo collaboravano tra loro, hanno ritenuto che la costituzione di una CERS mutualistica e solidale potesse essere un obiettivo realizzabile per contribuire fattivamente a uscire dal fossile e contemporaneamente ad attuare buone pratiche per la riduzione dei consumi energetici. Da questo a diventare punto di riferimento per il percorso delle CERS il passo è stato rapido e questa è la sua breve cronistoria.
2022: dopo una serie di incontri, il 21 dicembre viene costituita ufficialmente la CERS Illuminati Sabina, con 17 membri fondatori. Il percorso di confronto ci ha permesso di produrre uno Statuto e un Regolamento basati su alcune premesse Politico Valoriali che qui riportiamo.
- L’Associazione, libera e indipendente, sarà sempre aconfessionale, apartitica, antirazzista e antifascista.
- Scopo: praticare un autoconsumo energetico, esclusivamente da fonti rinnovabili, promuovere diffondere e divulgare questa pratica e favorire la nascita di altre CER in Sabina, svolgendo ruolo di facilitazione, esempio, coordinamento.
- L’Associazione basa il suo agire sulla più ampia inclusività e trova ispirazione in una visione totalmente olistica della vita, basata sul rispetto integrale di Madre Terra.
- Nasce per dare concreta risposta alla grave crisi climatico-ambientale che attanaglia Pianeta e Natura e mette al centro del suo agire, a partire dal territorio sabino, tutte le pratiche che possano salvaguardare i Beni Comuni, con particolare attenzione a quelli naturali.
- L’Associazione ritiene l’inarrestabile crisi climatico-ambientale un dato sistemico e non una semplice temporanea anomalia. Allo stesso tempo constata come l’attuale sistema economico-finanziario basato anche su un insostenibile sfruttamento delle risorse naturali sia una delle principali cause del collasso climatico. Le conseguenze di queste osservazioni comportano nella società ripercussioni sociali drammatiche con costante crescita delle diseguaglianze, sia economiche che sociali. In base a questi tre corollari l’Associazione ritiene suo dovere espletare la sua missione anche sul versante della socialità e della solidarietà, creando le condizioni perché anche soggetti fragili e svantaggiati possano partecipare ed usufruire di attività/servizi dell’Associazione, creando nel territorio sabino una fattiva comunità attenta e disponibile alla reciproca cura.
- Ci associamo infatti non per ottenere semplicemente un risparmio economico sulla tariffazione delle nostre utenze individuali, ma perché spinti dalla volontà di favorire la salvaguardia di Madre Terra attraverso l’uso di tutte le fonti energetiche rinnovabili. Obiettivo ultimo, da conseguire passo dopo passo, è il raggiungimento di una completa autosufficienza energetica e un contestuale abbandono di fonti energetiche derivanti dal fossile, sia per gli associati che – possibilmente – per tutto il territorio sabino.
- Se del caso – dotandosi di adeguata forma giuridica – l’Associazione potrà convertirsi in soggetto produttore indipendente di energia rinnovabile (oltre al fotovoltaico, mini o micro eolico, geotermico e quant’altro possa essere individuato come funzionale al progetto di produzione energetica rinnovabile), creando in questo caso possibilità occupazionali, rivolte nello specifico a fasce giovanili, a soggetti fragili o emarginati, a migranti e rifugiati.
- Riteniamo che solo agendo dal basso e collettivamente si possa generare uno scossone all’inerzia di Stati e Istituzioni in materia di contrasto ai cambiamenti climatici, e solo la diffusione di pratiche di autoconsumo da rinnovabili e di decrescita dei consumi energetici possa fungere da esempio e generare una netta inversione dell’attuale catastrofica tendenza.
- L’Associazione cercherà di connotarsi quale progetto pilota e sperimentale del territorio, a disposizione di tutt3, capace di partnership forti con le Reti di Economia Sociale e Solidale (dal cui stimolo nasciamo), con le Istituzioni territoriali, con Università e Enti di Ricerca, con le pratiche di mutualismo sociale, di decrescita, di economia circolare, e con tutto il mondo della finanza etica (da BPE alle MAG).
- Tutto questo percorso sarà autofinanziato: in maniera diretta, attraverso finanziamenti secondo le possibilità individuali degli associati (ristorni/contributi verranno utilizzati in prima battuta per restituire le anticipazioni economiche per investimenti, con modalità proporzionale, dai più consistenti a quelli standard) o attraverso finanziamenti indiretti utilizzando i canali della finanza eticamente orientata. Per garantire la parte sociale e solidaristica dell’Associazione, gli organi preposti dallo Statuto, costituiranno un apposito Fondo Comune (Salvadanaio) per mettere in atto le delibere assembleari riguardanti le attività sociali.
- L’Associazione sarà, come detto, luogo inclusivo, intergenerazionale, attento alle questioni di genere – anche nella propria rappresentatività – e adotterà, nel prendere collegialmente le decisioni, il metodo del consenso al fine di agevolare una partecipazione realmente democratica e di garantire a tutte/i eguale tempo per esprimere le proprie opinioni.
È stato costituito come da Statuto un Direttivo composto da 5 persone (Anelia Stefanova – Presidente, Antonio Tricarico – Re-Common, Francesca Beolchini, e noi due) per espletare operativamente le azioni necessarie alla realizzazione dei progetti.
Nel corso del 2023 abbiamo partecipato al bando della Regione Lazio per lo studio di fattibilità e siamo stati finanziati. Nel frattempo i soci sono aumentati e attualmente siamo 44, come i gatti. Abbiamo predisposto il progetto di realizzazione di un impianto Fotovoltaico comune, capace di soddisfare le necessità degli attuali soci-consumatori e la sua localizzazione su un manufatto agricolo dell’azienda agricola biologica il Borgo del Viandante. È stato quindi predisposto e condiviso il piano di autofinanziamento dell’impianto comune, che è sufficiente e a disposizione per la sua realizzazione. Avendo il Comune dove insisterà l’impianto un numero di abitanti inferiori a 5000, si potrà accedere a un finanziamento in conto capitale fino al 40%. Pertanto ora siamo pronti a realizzare l’impianto, anche se i decreti attuativi sono discutibilissimi nel merito, con richieste di pratiche burocratiche estenuanti e difficilmente realizzabili senza le solite ‘consulenze di esperti’ a pagamento. A partire dal prossimo giugno dovremmo iniziare la realizzazione del primo impianto comune, mentre stiamo vagliando la possibilità di attivare altri impianti comuni nelle zone limitrofe alla nostra CERS, e valutando con la locale comunità Valdese se uno di questi impianti potrebbe essere localizzato sulla loro chiesa.
Da ultimo abbiamo partecipato al bando della tavola valdese nella sezione ‘lotta alla povertà’, per garantire la riduzione del costo dell’energia a persone anziane o svantaggiate della comunità, utilizzando gli incentivi ottenuti dall’energia autoprodotta dalla CERS.
Per essere 44 gatti ne abbiamo fatta di strada, e ancora tanta intendiamo percorrerne, sperando di incontrare altri felini, per intersecare storie e pratiche e assieme salvaguardare il pianeta.
Foto 1: “Close-up light bulb lying green” (CC0 1.0).
Foto 2 e 3: CERS Illuminati Sabina
Articolo tratto dal Granello di Sabbia n. 52 di Febbraio-Marzo 2024: “Europa: a che punto è la notte?“