Sono passati dieci anni da quel lontano 2001 e di nuovo a Genova migliaia e migliaia di persone si sono ritrovate a manifestare contro lo stesso modello di sviluppo di quegli anni guidato ancora oggi dal potere economico: dalla Banca Mondiale, dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Centrale Europea, un modello che mette al centro solo il mercato per i profitti delle banche e degli speculatori.
Indichiamo come esempio l’alta velocità (TAV) in Valle di Susa: una spesa di 20 miliardi di euro, che aumenterà il debito pubblico anche per le future generazioni, per fare arrivare 27 minuti prima le merci da Torino a Lione, creando la devastazione di una bellissima valle e dando origine a un rischio da uranio e amianto per gli abitanti.
E’ qui, a Genova, che dieci anni fa si è detto per la prima volta che l’acqua non può essere trasformata in merce e che con questo modello di sviluppo si sarebbero creati inoltre conflitti per l’accaparramento di energia e in questi 10 anni si sono puntualmente provocate le guerre in Afganistan, in Iraq e in Libia per il possesso del petrolio e dei gasdotti.
Il movimento no global è stato criminalizzato allora dal potere politico e dei media. Oggi possiamo dire che le idee del movimento erano lungimiranti, infatti tutto quello che si era ipotizzato allora con l’incalzare del neoliberismo si è avverato in gran parte: in Italia, in Europa ed in tutto il mondo si è verificato un arretramento dei diritti acquisiti e della ormai traballante democrazia che è stata piegata sempre di più al volere del potere economico a scapito del volere dei popoli.
La manifestazione di ieri è stata molto bella, pacifica e colorata, allegra, ed era il culmine di numerosissimi seminari ed appuntamenti in cui anche noi di Attac abbiamo discusso ed analizzato la situazione di crisi attuale creata dal neoliberismo e le possibili vie di uscita.
Un ringraziamento doveroso va a tutti gli organizzatori dell’evento, ai volontari ed ai partecipanti.
Giuseppe Oliva -Attac Genova –