di: RETE EUROPEA DI ATTAC
A tutti quei movimenti, attivisti e comunità emarginate del Brasile che questa mattina si sono svegliati con l’incubo di una presidenza Bolsonaro, inviamo la nostra solidarietà e il nostro sostegno.
Nessun tipo di mandato elettorale rende accettabile o democratico l’ascesa al potere attraverso l’aggressiva demonizzazione dei propri oppositori, per etichettare i movimenti sociali come “terroristi” o per minacciare i diritti e le libertà di quei cittadini che si sceglie di fare da capro espiatorio dei problemi dell’economia globale. Coloro che praticano tale politica sono responsabili di alcuni dei crimini più atroci del XX secolo.
Il disgustoso razzismo, il sessismo e l’omofobia di Bolsonaro e il suo entusiasmo per la dittatura militare del Brasile sono stati ampiamente commentati a livello internazionale. Ma Bolsonaro non è semplicemente una minaccia per i diritti umani e civili dei cittadini brasiliani. Le sue politiche, se attuate, impoveriranno ulteriormente i poveri del Brasile e aumenteranno le disuguaglianze in quello che rimane un paese molto disuguale. Devasteranno l’ambiente e impediranno a coloro che si frappongono un loro intervento.
Quando Donald Trump è stato eletto presidente degli Stati Uniti nel novembre 2016, abbiamo temuto che avrebbe dato fiducia a coloro che spingono la xenofobia, il nazionalismo e l’autoritarismo in tutto il mondo. L’elezione di Bolsonaro è solo l’ultimo esempio. Abbiamo urgente bisogno di costruire un’opposizione globale a questa politica dell’odio e di ricreare l’internazionalismo che i nostri movimenti hanno costruito con tanto successo di fronte alla guerra, al neoliberismo e alla disumanità. Non possiamo permettere la continua normalizzazione di Bolsonaro, Trump o di qualsiasi nazionalista autoritario che salga al potere.
Questa nuova forma di fascismo non è apparsa dal nulla. L’iper-globalizzazione aziendale degli ultimi decenni ha distrutto il tessuto sociale delle società di tutto il mondo. Sollevando la spinta al profitto verso l’obiettivo più alto dell’umanità, ha lasciato enormi fasce della popolazione globale non rappresentate ed emarginate. Ha anche devastato vaste parti del nostro pianeta. E’ particolarmente spiacevole vedere molti di coloro che hanno portato avanti questo progetto, sostenendo Bolsonaro e Trump come mezzo per mantenere il potere dell’1% globale.
Chiediamo una trasformazione radicale del sistema globale che antepone le persone e il pianeta ai profitti dei ricchi. Chiediamo un mondo basato sull’uguaglianza, il pieno riconoscimento dei diritti umani e la sostenibilità ambientale. Questa è la nostra lotta internazionale – la sfida più importante che dobbiamo affrontare come cittadini, comunità e movimenti. Non sarà facile da vincere, ma la storia ci dimostra che possiamo vincere se manteniamo la speranza e la solidarietà.
Un altro mondo è possibile.