“La cura del futuro” Presentazione dell’Università estiva 2024

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di Attac Italia

È più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo”. Così scriveva il filosofo Mark Fisher, rendendo palese una contraddizione fondamentale che attraversa il tempo presente.

L’economia capitalistica è senza dubbio il “sistema” che domina il nostro pianeta e la nostra società umana e, contemporaneamente, mentre produce una massa imponente di beni effimeri destinati a diventare rifiuti e una concentrazione di ricchezza finanziaria per élite, sta consumando rapidamente il futuro di tutte e tutti.

Che in gioco ci sia il futuro, nel senso più profondo del termine, è sotto gli occhi di tutti.

La guerra, divenuta lo strumento privilegiato della riorganizzazione geopolitica planetaria, rischia di farci precipitare (se già non siamo immersi) dentro il terzo conflitto mondiale.

La crisi eco-climatica, giunta a livelli ben oltre la soglia di guardia, rischia di rendere inabitabile il pianeta per sempre più estese fasce di popolazione.

La disuguaglianza sociale, che ha raggiunto dimensioni sinora mai conosciute, sta di fatto polarizzando le esistenze delle persone in vite degne e vite da scarto.

La democrazia, resa orpello formale dei grandi interessi finanziari, non solo viene espropriata, ma rischia addirittura di smettere di essere desiderabile per le fasce più svantaggiate della popolazione.

 

Nonostante queste evidenze, l’idea che il modello capitalistico sia una costruzione storica e non una dimensione metafisica dell’esistenza umana fatica a trovare spazio, e, dentro le culture dominanti, in maniera trasversale agli schieramenti politici, resta preponderante la convinzione che l’insieme di queste crisi non abbia alcuna pregnanza “sistemica”, ma che, al contrario, saranno ancora una volta il mercato e le innovazioni tecnologiche (questa volta “green” e “digital”) a rimettere il mondo sui giusti binari.

“Non è possibile risolvere i problemi utilizzando lo stesso modello di pensiero che li ha creati” diceva Albert Einstein e noi condividiamo che il problema non sia solo rimettere il mondo sui giusti binari, ma mettere radicalmente in discussione la direzione verso la quale quei binari portano.

Come Attac Italia siamo da sempre impegnati su questo terreno e abbiamo dedicato le precedenti sessioni della nostra annuale università estiva alla costruzione di una nuova visione del mondo che abbiamo denominato la società della cura, come alternativa radicale alla società del profitto.

Dopo decenni di ideologia del profitto che hanno costretto le persone a vivere nella solitudine competitiva, crediamo che il paradigma della cura -di sé, delle altre e degli altri, del vivente e del pianeta- possa diventare l’elemento di convergenza di tutte le culture ed esperienze altre: sia perché rappresenta ciò di cui c’è assoluto bisogno in un momento storico in cui è a rischio l’esistenza della vita umana sulla Terra, sia perché intorno a quel paradigma è possibile costruire una nuova società, che sia ecosocialista e femminista invece che capitalista e patriarcale; equa, inclusiva e solidale invece che predatoria, escludente e diseguale.

 

La riflessione prosegue quest’anno, e lo facciamo attraverso diversi seminari.

Il primo si intitola “Il futuro nelle mani della finanza?” e affronteremo, da un lato, il tema dell’economia come sfera non autonoma con regole oggettive e indiscutibili, bensì come parte piena della politica, ovvero funzione di scelte con obiettivi precisi; dall’altra, il tema del potere finanziario così come si è venuto a creare e ad accentrare negli ultimi decenni. Ne discuteremo con Clara Mattei (docente di Economia presso la New School for Social Research di New York) e con Alessandro Volpi (docente di Storia contemporanea all’Università di Pisa).

Il secondo si intitola “Il futuro nelle mani della guerra?” e affronteremo, da un lato, il tema di come la guerra, sia quella combattuta, sia quella che sta penetrando nella cultura e nella società, pregiudichi la democrazia e i diritti; dall’altra, il tema dell’Europa e della sua deriva bellicista, a maggior ragione dopo le ultime elezioni europee. Ne discuteremo con Federica D’Alessio (giornalista e redattrice di Micromega) e con Stefano Risso (di Attac Italia)

Il terzo seminario si intitola “Il futuro nelle mani del fossile?” e affronteremo, da un lato, il tema degli interessi profondi che ostacolano la svolta energetica in direzione dell’abbandono del fossile; dall’altra, il tema delle alternative a partire dalla campagna Climate Jobs lanciata da Fridays For Future. Ne discuteremo con Elena Gerebizza (ricercatrice e campaigner di ReCommon) e con Beatrice Negro (ricercatrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa).

Il quarto seminario si intitola “Il futuro nelle mani dell’Intelligenza Artificiale?” e affronteremo, da un lato, il tema di come l’avvento dell’Intelligenza Artificiale impatterà sull’organizzazione della società e sulla vita delle persone; dall’altro, il tema di come l’Intelligenza Artificiale costringa a ridefinire l’insieme dei diritti individuali e collettivi. Ne discuteremo con Marco Schiaffino (giornalista ed esperto di nuove tecnologie) e con Michela Tuozzo (ricercatrice di Diritto Costituzionale presso l’Università di Napoli Federico II).

La sessione si chiuderà con una tavola rotonda che si intitola “Dov’era l’Io, fare il ‘noi’. Le alternative” nella quale, alla luce delle considerazioni emerse nei precedenti seminari, cercheremo di fare il punto sulla costruzione di un’alternativa di società, che parta da un diverso paradigma culturale -dall’Io al ‘noi’- e che rifletta sulle potenzialità e i limiti attuali dei movimenti sociali. Ne discuteremo con Lara Monticelli (docente di sociologia presso la University College of London e coordinatrice della rete Alternative to Capitalism), Marco Rovelli (scrittore e musicista), Maria Francesca De Tullio (della Rete nazionale beni comuni) e Marco Bersani (di Attac Italia)

Sarà un’Università organizzata come uno spazio aperto, dove chiunque potrà venire ad ascoltare o proporre proprie riflessioni, insieme ad alcune persone più “esperte” che abbiamo invitato per socializzare il proprio sapere e facilitare il confronto collettivo.

Vi aspettiamo

 

Tutte le informazioni sull’Università estiva 2024 di Attac Italia sono disponibili qui

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