Pisa: la resistenza dei No Base

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di Raffaella Nadalutti (Comitato No Base)

Il progetto della base militare nel parco di San Rossore, Migliarino, Massaciuccoli.

Una testimonianza di occupazione militare del territorio e di resistenza.

Nel marzo del 2022 si scopriva sulla Gazzetta Ufficiale un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del gennaio precedente con cui si decretava la costruzione di una gigantesca struttura militare (estesa su circa 73 ettari, per un totale di 440.000 metri cubi) all’interno del territorio comunale pisano nell’area agricola di Coltano, contigua al Parco naturale di San Rossore, Migliarino e Massaciùccoli. L’opera, considerata strategica per la difesa nazionale, avrebbe ospitato i reparti d’élite del Gruppo di Intervento Speciale dell’Arma dei Carabinieri e il 1° Reggimento Paracadutisti Tuscania. Per la sua edificazione si stabiliva il ricorso alle procedure semplificate del PNRR e un costo di 190 milioni di euro, attinti al Fondo di Coesione e Sviluppo. Il progetto esisteva già dal 2019 e nel 2021 era stato trasmesso a tutti i vertici delle istituzioni locali (Regione, Provincia, Comune, Parco), ma la cittadinanza era stata tenuta all’oscuro.

Quando la notizia si è diffusa, è nato, nell’aprile del 2022, il Movimento No Base – né a Coltano né altrove. Mentre l’Arma dei Carabinieri provava a minimizzare, rappresentando la nuova base come un presidio a difesa del territorio, il Movimento ha individuato subito le ragioni complesse per opporre un netto rifiuto alla sua realizzazione in qualsiasi luogo e forma.

Non si tratterebbe, infatti, solo di uno scempio ambientale, né di un ulteriore esempio della deriva antidemocratica e dell’ingiustizia sociale che si manifestano da anni in Italia – sia perché la decisione è stata assunta per decreto del capo dell’Esecutivo, sia per l’intenzione di usare denaro destinato a ridurre i dislivelli socio-economici tra le parti della Nazione per costruire una caserma.

Essa comporta, invece, una ulteriore proiezione bellica dell’area, come dimostra il contesto in cui la si vuole collocare: un’area occupata dalla presenza di diverse strutture militari tra Pisa e Livorno.

La prima da ricordare è Camp Darby, base militare USA che si estende per circa 2000 ettari nella tenuta di Tombolo del parco di San Rossore e costituisce il loro maggior arsenale militare fuori dalla madrepatria, l’unico, inoltre, che permette il trasporto di munizioni anche via mare. Oltre alla rete stradale e ferroviaria e all’aeroporto militare di Pisa (altro elemento dell’infrastruttura bellica in questa parte della Toscana), infatti, c’è il porto di Livorno, al quale giungono navi a propulsione nucleare che caricano e scaricano armi.

Nel contesto odierno il ruolo di questa base USA non può che aumentare, non per caso nel 2017 sono stati avviati lavori di potenziamento della rete ferroviaria da Camp Derby a Tombolo, sulla linea Pisa-Livorno, per il passaggio di due convogli ferroviari al giorno; l’ampliamento dello scalo ferroviario di Tombolo; la realizzazione di un ponte girevole sul canale dei Navicelli, che permette il passaggio dei convogli; l’ampliamento del porto di Livorno con la Darsena Europa, una piattaforma di cemento che avanzerebbe in mare per oltre 1.500 metri oltre l’attuale linea di costa.

Dopo Camp Derby e l’aeroporto militare di Pisa bisogna ricordare il Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari (CISAM), anch’esso all’interno del Parco di San Rossore; il Comando delle Forze Speciali dell’Esercito (COMFOSE) e numerose caserme, tra cui la Gamerra (una delle sedi della Brigata Paracadutisti Folgore, in particolare del Centro Addestramento Paracadutismo (CAPAR).

Nei tavoli di lavoro e approfondimento che il Movimento ha realizzato nei mesi successivi alla sua nascita è stato possibile individuare, inoltre, le trasformazioni all’interno del mondo scolastico e accademico in relazione al crescente clima di guerra in cui va compresa la costruzione della stessa base militare in progetto.

L’esercito entra nelle scuole a tenere conferenze e a proporre l’arruolamento come occasione di lavoro (a Pisa è la Gamerra, con l’accondiscendenza di Dirigenti Scolastici Collegi Docenti, a portare gli studenti in visita alla caserma in cui potrebbero trovare il loro futuro), in un momento in cui si afferma una economia di guerra per la quale si attuano tagli a sanità, istruzione, trasporti pubblici e si aumenta la spesa per la Difesa. Nelle facoltà tecnico-scientifiche sono attuati programmi di ricerca utili all’industria bellica e all’esercito. Dell’anno scorso, in particolare, è l’accordo tra Scuola Superiore Sant’Anna e Divisione Vittorio Veneto per la realizzazione di studi volti a rilevare gli effetti della guerra russo-ucraina nel continente africano.

In questo quadro una struttura come la nuova base militare, destinata all’addestramento proprio di corpi speciali, che per altro già operano in scenari di conflitto internazionali (spesso in aree strategicamente rilevanti per la presenza o il trasporto di materie prime energetiche), non può che servire alla funzione aggressiva imposta al nostro territorio.

Il Movimento No Base è riuscito a costruire una mobilitazione nazionale contro questo progetto concretizzatasi nella grande manifestazione del 2 giugno 2022 a Coltano e nella costituzione di una rete che ha unito diversi territori interessati da servitù militari, associazioni, gruppi politici e sindacali che rivendicano la giustizia sociale e ambientale. Essa ha anche costretto a modificare i piani iniziali della controparte, che ha dovuto rimandare la realizzazione del progetto e istituire un tavolo inter-istituzionale (con Comune e Provincia di Pisa, Regione Toscana, Parco, Arma dei Carabinieri, Ministero della Difesa, Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici), per dare una parvenza democratica alle decisioni.

Nell’ultima riunione del tavolo tenutasi a Roma il 6 settembre 2023, però, con consenso unanime e in assenza di un serio studio di pre-fattibilità tecnica (sono state proposte solo quattro slide con l’immagine delle zone senza alcuna indicazione numerica) è stata ribadita la determinazione a costruire la base, se non a Coltano comunque nel cuore del Parco di San Rossore: la sede del CISAM, a ulteriore dimostrazione che essa dovrà essere interoperabile con la vicina Camp Darby per scopi tutt’altro che pacifici. Demistifica qualsiasi apparenza di democrazia la nomina di un Commissario straordinario, mentre coloro che presiedono le istituzioni preposte alla tutela dell’interesse collettivo, indipendentemente dallo schieramento politico di appartenenza, si dimostrano totalmente asserviti agli interessi dei vertici militari italiani e della NATO, nonché agli appetiti del mondo imprenditoriale che potrebbe essere coinvolto nei lavori e può ricambiare in termini elettorali.

L’opera pare ora sarà finanziata con fondi ordinari del Ministero della Difesa e dei Lavori Pubblici, ma rimane sempre la sottrazione di denaro pubblico ai servizi davvero utili per la collettività. L’ultima notizia dell’aprile scorso è che la ditta INTEGRA AES Srl ha ricevuto circa 65.000 euro per il sopra citato studio di pre-fattibilità (le quattro slide), spesa a carico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il 4 giugno 2023 il Movimento No Base ha promosso il percorso Fermare l’Escalation, con un’assemblea la cui piattaforma poneva le questioni della militarizzazione del territorio, del trasporto delle armi, del rapporto tra guerra e ambiente, tra clima bellico e mondo della formazione, per promuovere la consapevolezza della necessità di una mobilitazione ampia da opporre alla  concentrazione di quegli interessi militari ed economici in nome dei quali oggi i vertici delle istituzioni europee parlano di una possibile guerra che coinvolgerà anche i civili e cercano denaro per implementare le spese per la difesa. Il 21 ottobre successivo il percorso ha trovato sbocco in una manifestazione che si è tenuta, oltre che a Pisa, in altri territori.

L’escalation bellica non si è fermata e, dopo decenni di macelleria sociale, siamo ormai al punto che possiamo essere precipitati in una guerra che coinvolgerà finalmente anche l’Occidente ricco. Non ci resta che continuare a cercare quella convergenza che sola, forse, ci permetterà di impedire alle oligarchie economiche mondiali di scatenare una carneficina senza fine.

Per approfondimenti: “Camp Darby: il convitato di pietra che nessuno vede” di Mario D’Acunto – Scienza & Pace Magazine, Gennaio 2021

Immagini dalla pagina facebook “Movimento No Base – Né a Coltano né altrove

Articolo tratto dal Granello di Sabbia n. 53 di Maggio – Giugno 2024: “Chi fa la guerra non va lasciato in pace

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